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Mapello, Bomber Ferrari suona la carica: “il girone di ritorno sarà difficile, ma dobbiamo conquistare la D”

Il Mapello è tornato al comando della classifica in solitaria dopo gli ultimi passi falsi della Nuova Sondrio. Dopo la mancata promozione, solo sfiorata lo scorso anno, il club è stato chiaro in estate: c’è un solo obiettivo e si chiama Serie D. Nell’ultimo match di campionato, i bergamaschi hanno pareggiato in un match pieno di gol con la Lemine Almenno: 4-4 il risultato finale. I ragazzi di Fabio Pandini sono saliti a quota 38 punti e riprenderanno il proprio cammino a gennaio contro il Muggiò. Aldo Ferrari, classe 1991, è il punto di riferimento della squadra che sta trascinando a suon di gol (14) diventando non solo il miglior marcatore del Mapello ma di tutta l’Eccellenza lombarda per ora. L’attaccante ha parlato ai canali ufficiali della società facendo un bilancio della stagione e mettendo nero su bianco gli obiettivi nel girone di ritorno.

Le dichiarazioni di Ferrari

Ferrari ha parlato chiaramente degli obiettivi della società, che non si è mai nascosta, ed è consapevole di dover affrontare un girone di ritorno molto difficile, ma il Mapello ha le potenzialità per farlo al meglio. ”La proprietà ci ha chiesto di vincere a luglio e a metà campionato siamo li davanti. Sappiamo che ci aspetta un girone di ritorno di fuoco, ma siamo consapevoli che siamo forti ed un bel gruppo. L’obiettivo è ben stampato in testa, cioè quello di approdare in serie D, se poi riesco a vincere il capocannoniere del girone tanto di meglio”. Il bomber, che indossa la maglia numero 8, è uno specialista dei calci piazzati e in stagione ha già messo in mostra questa sua dote (contro la Leon, la Cisanese e la Trevigliese). “É una cosa che ho dentro sin da piccolo, sono affasciato dalle traiettorie e posso dirvi che per me è un gioco dentro ad un altro gioco, una sfida con me stesso. Era quasi diventata un ossessione segnare i calci di punizione, tanto che a voltemi rovinavo le settimane. Ora l’approccio è più maturo e accetto l’errore, ma non troppi. La reputo una forma d’arte”.

Asia Di Palma