L’illusione della Serie B e il rischio di precipitare tra i dilettanti: perché il Lecco rischia la Serie D
Sembra il peggiore degli incubi quello in cui è precipitato il Lecco, che, dopo il sogno della Serie B, si è trovato presto a fare i conti con un’illusione tanto beffarda quanto dolorosa. Il club lombardo rischia infatti di precipitare a capofitto in un burrone senza fine, con l’ipotesi della Serie D che sembra palesarsi realmente sul tavolo delle opzioni. Ora che la società ha ufficializzato il respingimento dell’iscrizione al campionato di Serie B a causa dell’inadeguatezza dello stadio, la mancata presentazione della documentazione per un’eventuale partecipazione alla Serie C rende il rischio di finire nella massima categoria dilettantistica una possibilità reale. La vicenda è ancora chiaramente aperta, soprattutto perché la società del patron Di Nunno ha promesso di presentare riscorso, con la speranza di poter presto archiviare una questione tanto paradossale.
Cosa rischia il Lecco neopromosso
Attorno a questa vicenda c’è una città intera che attende novità con il fiato sospeso. Una massa interminabile di tifosi che non può che aspettare impotente delle decisioni che fino a qualche settimana fa non erano neanche minimamente considerabili. Ma a conti fatti, questa è la reale situazione in cui si è insabbiato il Lecco, che, dalla conquista della Serie B dopo la doppia sfida ai playoff contro il Foggia, si ritrova oggi a fronteggiare il rischio reale di precipitare in Serie D.
Sabato intanto è arrivata l’ufficialità del respingimento dell’iscrizione al campionato di Serie B, accendendo immediatamente ogni campanello d’allarme. La causa di tale rifiuto sarebbe la mancata idoneità dello stadio, che non rispetterebbe i parametri richiesti dal campionato cadetto. A nulla è servito il tentativo disperato della società di cercare una struttura provvisoria per le gare interne in attesa di ristrutturare le mura del proprio impianto, perché la dead line per presentare tutta la documentazione fissata al 20 di giugno è scaduta prima di poter intervenire in qualsiasi modo.
Sorge quindi ora il vero dilemma per il club presieduto dal patron Di Nunno, che, forse troppo convinto di riuscire a trovare una soluzione con la Lega Serie B, non ha minimamente pensato a presentare la documentazione necessaria per assicurarsi almeno l’iscrizione alla Serie C. Lo scenario che quindi si apre ora è quello dei più inquietanti e paradossali, perché il rischio di finire in Serie D, non avendo altra categoria in cui rifugiarsi, è reale e spaventoso.
Tutto è ancora da stabilire, chiaramente, perché il Lecco ha già comunicato in una nota ufficiale la volontà di presentare riscorso nelle opportune sedi, facendo leva da un lato sul merito sportivo e, dall’altro, sull’inizio posticipato dei playoff di Serie C (avviati con 10 giorni di ritardo a causa delle vicende giudiziarie legate al Siena e terminati quindi a ridosso della data limite per l’iscrizione ai campionati). Si mantiene vivo quindi ancora un piccolo barlume di speranza, con il sincero augurio che il calcio di oggi possa presto tornare a essere protagonista dei campi e non dei tribunali.
Marta Baroni