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Legnano: silenzio tombale sulla questione stipendi. Dal 10 giugno sbloccate le vie legali

Un silenzio assordante quello calato dall’ultima di campionato nei pressi di Legnano, dove la società lilla del Girone A di serie D si è chiusa a riccio non lasciando la minima possibilità a media e tifosi di comprendere quale sarà il destino del club presieduto da Emiliano Montanari. Nessun aggiornamento, quindi, per quanto riguarda le tre mensilità non pagate a giocatori e mister, vittime dell’ennesima promessa secondo cui il tutto sarebbe dovuto essere saldato lo scorso lunedì. Eppure, nonostante le rassicurazioni, nessun movimento di denaro ha animato i conti lilla e tutto continua a tacere destando non poche preoccupazioni. Un silenzio che potrà però essere rotto a partire dal 10 giugno, quando atleti e allenatore potranno finalmente procedere per via legali per cercare di trovare una soluzione a questo calvario senza fine.

Gli scenari che si apriranno dal 10 giugno

Si avvia ormai verso vie legali la scomoda situazione che coinvolge i calciatori del Legnano e il loro allenatore, vittime sacrificali di una società che macina promesse senza stare al passo con la realtà. La scadenza più urgente riguarda le tre mensilità non corrisposte, nonostante secondo svariate indiscrezioni il discorso si sarebbe dovuto chiudere lunedì scorso.

Un rigoroso silenzio tombale però la strategia adottata dalla società lilla, che continuando così non potrà che andare incontro a spigolosi scenari legali. Due le vie che potrebbero aprirsi dal 10 giugno qualora il club continuasse a non adempiere ai pagamenti: l’avvio di un procedimento davanti alla Commissione Accordi Economici della Lega Nazionale Dilettanti, oppure la via delle procedure dinanzi alla giurisdizione ordinaria.

Non solo, perché sul club potrebbero incombere anche delle sanzioni dal punto di visto sportivo, tra cui la squalifica dal prossimo campionato in caso di persistenza del problema, oltre al decreto ingiuntivo. Ancora da vedere, quindi, la strada che verrà scelta per risolvere l’inghippo, con l’unica certezza, al momento, che da sabato il rischio di bufera sarà ogni giorno più quotato.

Marta Baroni