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L’ad Luce a cuore aperto sul futuro del Sangiuliano: “la mancata riammissione? Una porcata. Ora dobbiamo farci trovare pronti”

In una lunga intervista rivelatasi occasione per aprirsi, sfogarsi e togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa, l’amministratore delegato del Sangiuliano City Andrea Luce ha parlato con assoluta sincerità del futuro che attende il club in vista della nuova ripartenza in Serie D. Non è mancato certo il commento sulla retrocessione e sulla mancata riammissione tra i professionisti, definita dallo stesso “una porcata” volta a fare uno sgarbo alla società. Assolutamente fuori dai piani, però, il tempo per piangersi addosso, perché i vertici sono già al lavoro per costruire una squadra in grado di tornare immediatamente tra i professionisti, con l’unica certezza al momento che la questione dello stadio in cui si giocherà è stata ampiamente definita e verrà ufficializzata prossimamente in una conferenza appositamente organizzata.

Le parole di Andrea Luce

E’ stata una vera porcata quella servita dal Siena e da chi ha curato una domanda d’iscrizione palesemente incompleta e guardacaso era il nostro ex direttore generale, esonerato lo scorso settembre, che evidentemente ha voluto farci questo sgarbo. Per quello che ci riguarda abbiamo dato mandato al nostro legale di procedere per valutare ogni possibile situazione.

Si parla tanto di riforme del sistema calcio, ma poi si dà modo a certi personaggi di continuare a operare all’interno di questo mondo, quando si dovrebbe partire proprio da lì per provare a cambiare le cose.

In queste settimane abbiamo lavorato ogni singolo giorno per farci trovare pronti e lo abbiamo fatto sottotraccia, nel silenzio perché per prima cosa dovevamo capire quale sarebbe stato il nostro destino. Dalla prossima settimana usciremo allo scoperto perché stiamo costruendo una squadra che avrà come unico obiettivo quello di provare a tornare subito in Serie C.

Posso solo dire che abbiamo già definito quale sarà la nostra casa per il prossimo anno, ma preferisco rimandare l’annuncio a una conferenza stampa dedicata e nella quale vorrei chiarire un bel po’ di cose a tal proposito, perché altrimenti sembra che noi parliamo a vanvera quando in realtà abbiamo già definito tutto su diversi fronti, compresa la realizzazione dello stadio.

La società ha deciso di fare a meno di persone che non sono mai state realmente utili alla causa e a differenza di altri, abbiamo la fortuna di avere una proprietà solida e forte. Personalmente poi ritengo sia necessario guardare in casa propria, almeno io ho sempre fatto così, senza avere nessun problema con altri club, tanto da avere ottimi rapporti con tutti. Eravamo pronti alla riammissione in Serie C e siamo quindi pronti a ripartire più forti e convinti di prima anche in D. Anzi certe chiacchiere ci danno ancora più motivazioni e stimoli, più passa il tempo e più diventeremo forti.

Da un lato mi sento sedotto e abbandonato, ma proprio per questo dall’altro invece, insieme a tutti i miei collaboratori, sono carico a mille e pronto a partire non in prima, ma in quinta”.

Marta Baroni