Concorezzese, Gabriele Raspelli: “sarei voluto rimanere in categoria, ma il bisogno di serenità mi ha portato a Concorezzo. C’è tanto entusiasmo e voglia di mettersi in gioco”
Parla di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco quando gli si chiedono le prima impressioni giunte da Concorezzo e, sicuramente, queste sono componenti di cui Gabriele Raspelli dovrà far tesoro nella nuova sfida che lo ha portato sulla panchina della Concorezzese. Reduce da una stagione alla guida del Calvairate definita da lui stesso “particolare”, in cui indubbiamente è mancata un po’ di continuità, chiusa però con l’obiettivo salvezza messo in cassaforte, il nuovo tecnico biancorosso si è mostrato entusiasta nonostante la discesa di categoria. Certo, rimanere in Eccellenza sarebbe stato meglio, non lo nega, ma il desiderio e il bisogno di lavorare in un clima sereno e privo di pressioni hanno reso Concorezzo un’ottima casa in cui farsi accogliere e, perché no, provando magari a regalare ai tifosi qualche soddisfazione in più.
Che impressioni hai per questa nuova sfida e che emozioni attraversano un allenatore quando si appresta a iniziare un nuovo percorso professionale?
“C’è tanto entusiasmo e voglia di mettersi in gioco e, perché no, desiderio di sorprendere. Sono arrivato a Concorezzo anche perché erano ormai un paio di anni che il Direttore Sportivo mi cercava e aveva voglia di collaborare insieme, quindi da parte sua ho sempre percepito grande interesse. La società poi è sempre stata molto affidabile e questo mi ha convinto a scendere di categoria lanciandomi in questa nuova sfida senza alcun rimpianto o rimorso, che secondo me è la cosa più importante“.
Il fatto di scendere di categoria è stato inizialmente motivo di titubanza o un incentivo per mettersi alla prova in una nuova realtà?
“Sicuramente da parte mia c’era molta voglia di rimanere in categoria, anche perché quest’anno il campionato d’Eccellenza è particolarmente tosto e si avvicina molto di più alla Serie D che alla Promozione. Razionalmente però ho valutato tutte le opzioni che si sono prospettate e, forse anche senza avere la pazienza di aspettare l’arrivo di altre offerte più avanti, ho deciso di venire a Concorezzo. La mia è stata principalmente una scelta dettata dalla ricerca e dal bisogno di serenità, oltre ovviamente al fatto che volessi assicurarmi una panchina il prima possibile per mettermi subito a lavorare“.
Quali saranno gli obiettivi e i valori che perseguirà alla guida della Concorezzese nella stagione che vi aspetta?
“L’obiettivo principale è quello di fare un campionato tranquillo senza porsi subito particolari paletti o traguardi da raggiungere, si vedrà strada facendo. Chiaramente c’è alla base un progetto, ma i valori che al momento perseguiamo sono la forte volontà di lavorare sodo e bene in prospettiva, senza pressioni che potrebbero risultare limitanti. Questa è sicuramente la cosa più bella che mi trasmette la massima serenità e che mi permetterà di lavorare in un clima tranquillo“.
Guardando all’annata appena conclusa, il percorso a Calvairate è stato piuttosto altalenante e complicato, ma alla fine l’obiettivo salvezza è stato portato a casa: cosa è mancato quest’anno per essere più continuativi e convincenti?
“È stata un’annata molto particolare e secondo me la stagione di quest’anno è stata caratterizzata dalla presenza di due campionati in uno a livello di squadre, perché c’era un gruppo molto forte che è rimasto sempre in alto e poi un altro sotto che viaggiava con prospettive diverse e rose più equilibrate. Sicuramente in alcuni periodi dell’anno sono venuti a mancare alcuni giocatori particolarmente importanti per noi, ma la squadra mi ha sempre seguito e, in fin dei conti, questa era la cosa che contava di più. Chiaramente avremmo potuto portare a casa più risultati pieni e invece spesso ci siamo accontentati di tanti pareggi, però è il primo anno che la Calvairate ha collezionato 44 punti assicurandosi l’8 posto, quindi parlano i numeri. Si è sentito spesso dire che è stata una stagione fallimentare, ma a parlare sono bravi tutti“.
Qual è l’augurio che ti fai per questa nuova avventura a Concorezzo?
“L’augurio che mi faccio è quello di creare un gruppo di lavoro che possa seguirmi al meglio e che ci si possa divertire insieme, cercando di togliersi delle soddisfazioni. Credo che questo sia il punto di partenza più importante“.
Marta Baroni