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Tritium / Nove punti ed ultimo posto, cosa salvare da questo inizio di campionato?

La Tritium non se la sta passando di certo bene, ma c’è comunque qualcosa da salvare in questo inizio di stagione. Ecco il focus sulla società che milita nel Girone B di Serie D.

Il rendimento

Una partenza non eccezionale per il club della provincia di Milano. Ad oggi la squadra si trova in ultima posizione con soli nove punti conquistati. Serve (senza ombra di dubbio) dare una netta sterzata alla partenza della stagione e provare in tutti i modi ad invertire la rotta. Ad oggi il rendimento non può essere sufficiente, anche perché i dati parlano chiaro. Il team di Trezzo sull’Adda ha segnato solo dieci reti (peggior attacco a pari merito con la Castellanzese) ed è anche la squadra che ha subito più gol di tutte da ieri sera, 22 proprio come la Real Calepina. Se guardiamo i numeri sembra esserci poco di positivo per la squadra, ma in realtà c’è sempre qualcosa da salvare. Andiamo a vedere quali possono diventare i punti di forza della Tritium.

La classifica corta

Vero che nove punti in dodici partite non sono molti, ma una vittoria settimana prossima potrebbe già diametralmente cambiare il senso di questa stagione. Con soli tre punti, si scalerebbero ben tre posizioni e si uscirebbe dalla zona retrocessione diretta. Un motivo in più per far capire che la situazione non è delle migliori, ma ancora nulla è compromesso al momento.

Gli scontri diretti

A parte la sconfitta contro il Villa Valle, la Tritium non ha mai perso uno scontro diretto con le squadre a pari merito o poco sopra. Contro il Ponte San Pietro è arrivata una vittoria per 3-2. Contro la Real Calepina, invece, un pareggio in cui probabilmente la squadra poteva anche portare a casa qualcosa in più. Queste partite danno dimostrazione che la squadra, soprattutto contro le sue avversarie può dire la sua senza alcun tipo di problema. In conclusione, questo avvio non è dei più semplici. Nonostante le difficoltà, però, abbiamo la prova che questo team può puntare davvero in alto.

Nicola Badursi