Marzo non è nemmeno terminato e la squadra è già promossa in Serie D. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Probabilmente nemmeno la società stessa, ma la forza del gruppo e una serie di fattori hanno permesso alla Rovato Vertovese di raggiungere un traguardo incredibile a soli 282 giorni dalla la nascita ufficiale della nuova realtà. Il direttore sportivo, Gianandrea Bortolotti, ha parlato ai nostri microfoni del percorso intrapreso in questi mesi e di cosa si aspetta dal futuro.
Vincere e ripartire
La Rovato Vertovese ha già raggiunto la Serie D grazie alla propria qualificazione alla finale della Coppa Italia Dilettanti e a quella del Barletta. Il ds Bortolotti, però, sa che il calcio non si ferma mai e domani i bresciani ospiteranno la Castellana per la 29° giornata di campionato: “Io l’ho vissuta per conto mio perché dopo tanti anni di calcio ci sono momenti in cui bisogna stare sereni e tranquilli per valutare quello che si è fatto. Il calcio implica che bisogna ripartire subito”. La gara di domani sarà già una prova per capire la reazione mentale della squadra che ha ancora la possibilità di giocarsi il primo posto in campionato: “Abbiamo preparato la partita di domani per fare risultato perché c’è in ballo il campionato e bisogna vedere la reazione mentale. Siamo stati sempre sul pezzo, abbiamo giocato ogni tre giorni. Bisogna vedere se riusciamo a mantenere tutto questo dopo aver conquistato la Serie D matematica, avendo la fortuna di essere andati in finale con il Barletta e non era mai successo che al 26 marzo una squadra fosse già in D”.
Un puzzle bellissimo
Il percorso in Coppa Italia è molto lungo e dispendioso, ma la Rovato Vertovese è riuscita a portarlo a termine grazie soprattutto all’unione di tutte le componenti societarie: “Il calcio non è matematica, sicuramente ho detto che avremmo cercato di essere protagonisti. L’obiettivo era passare almeno il primo turno di Coppa, che spesso viene snobbata perché implica un percorso lungo. Una volta superato il primo turno abbiamo detto “proviamoci”: il gruppo era unito, la rosa buona, ma nessuno pensava si concludesse così. Tutto questo è un bel sogno.
Oggi affrontiamo il campionato sapendo di essere in D ma con i ragazzi abbiamo parlato chiaramente. Bisognerà vedere perché non è una cosa meccanica. Qui ho trovato persone più che disponibili ed è uscito un puzzle bellissimo. Ora cercheremo di fare il massimo delle nostre possibilità”.
La finale con il Barletta
La Coppa Italia porta le società a confrontarsi con realtà molto diverse dalla propria e la Rovato Vertovese avrà la possibilità di aggiudicarsi il trofeo contro una piazza caldissima del Sud Italia: il Barletta. La finale si disputerà il 10 maggio a Teramo e i pugliesi avranno terminato le gare ufficiali già da un mese: “In Coppa incontri realtà diverse: noi ci alleniamo la sera, i ragazzi lavorano e magari incontri società che si allenano di pomeriggio. Sicuramente posso garantire che onoreremo la finale in tutti i modi. Il Barletta è una società molto importante, ma noi sicuramente gestiremo bene la gara. Noi non saremo mai fermi ad aprile, ma è un anno così e ben vengano questi anni in cui si gioca sempre. Vuol dire che hai fatto qualcosa che non è per niente facile fare”.
I rigori e il passaggio in finale
La squadra bresciana-bergamasca tra i due match di Coppa Italia con il Vivi AltoTevere Sansepolcro è scesa in campo anche in campionato. Il direttore Bortolotti ha sottolineato come la partita in campionato di domenica scorsa sia stata fondamentale per mantenere pienamente aperto il campionato. La Rovato Vertovese, infatti, ha battuto di misura l’Atletico Castegnato grazie alla rete in extremis di Luca Rota: “Ero più preoccupato a Castegnato dove avevamo creato tanto e dovevamo vincere a tutti i costi per far sì che il campionato non perdesse interesse”.
La semifinale di ritorno di Coppa Italia è stata molto intensa: a fine primo tempo i toscani erano in vantaggio nel punteggio complessivo, ma la Rovato Vertovese è riuscita a pareggiare i conti e alla fine sono stati i rigori a decidere il passaggio del turno. Il direttore ha raccontato come ha vissuto quei momenti: “L’ho vissuta bene perché anche se stavamo perdendo 2-0, avevamo avuto le occasioni. Poi nel secondo tempo stavamo bene, i ragazzi hanno fatto la gara, loro hanno avuto un calo fisico, ma sono stati bravi a portarla ai rigori. Abbiamo la fortuna di avere in porta un signor portiere (Roberto Gherardi n.d.r), che non ho scoperto io (ride n,d,r), ma sono riuscito a prenderlo. Poi tutte le componenti si devono allineare quando si va ai rigori.”
Il girone C
Il girone C vede attualmente lo Scanzorosciate al primo posto a più sei dalla Rovato Vertovese, che ha due gare in meno. Il ds del club ha raccontato la sua visione sul girone: “A inizio stagione avevo dato favoriti, vedendo gli organici, Orceana e Carpenedolo, per esperienza e qualità. Tre mesi fa però ho detto di stare attenti allo Scanzorosciate perché ho visto una squadra interessante e preparata. Il direttore è un ragazzo giovane che merita. Ho avuto intuito giusto e ora stanno meritando quello che stanno facendo.”
Chi vince ha sempre ragione
La stagione della Rovato Vertovese entra ora nel momento clou: sette partite (sei di campionato e una di Coppa) per provare a portare a casa due trofei: “Io ho detto ai ragazzi: vincere non è facile, ma se lo fate tutti si ricordano di voi. L’allenatore, la società, i direttori, i giocatori che vincono hanno ragione. Tutti i mister sono preparati, ma allenare una squadra che deve salvarsi e una che deve vincere non è la stessa cosa. Come allenare l’Atalanta, che è l’esempio del calcio europeo, e allenare l’Inter, il Milan o la Juve che devono vincere: sono due cose diverse”.
La società ha mantenuto gran parte dei giocatori della Vertovese come ad esempio: Belotti, Ballabio, Messedaglia e Gherardi. La continuità del gruppo è stato un fattore chiave per la buona riuscita della stagione: “Lo staff è due anni e mezzo che è con me. Da quella squadra sono rimasti sette giocatori. Dall’anno scorso ne sono rimasti tredici. Il segreto di Pulcinella è che se la società ti lascia il tempo di costruire e hai la fortuna di avere buoni giocatori, uno più uno tante volte fa due. Mantenere più gruppo possibile ti aiuta. Abbiamo scelto di inserire qualche giocatore che ci interessava tipo Lini e Bertuzzi che si sono rivelati due pedine importanti”.
L’unione di due realtà
“Noi ci alleniamo a Bagnatica che dista 20 km da Rovato e da Vertova quindi non abbiamo visto tutta questa difficoltà anche se la rivalità calcistica Brescia-Bergamo esiste, ma le due città sono state anche Capitale della Cultura. Sicuramente l’aspetto economico è stato importante perché facendo categorie così l’esborso è importante, ma unendoti hai la possibilità di fare una squadra ancora più competitiva. Nessuno pensava potesse andare così bene, ma il campo ha dato ragione a chi ha fatto questa unione. Adesso aspetteremo la società 15-20 giorni per capire il percorso da fare e io ho dato la mia disponibilità”.
Il percorso nel calcio
Il ds ha raccontato il suo percorso nel calcio dilettantistico e la fortuna di poter vivere momenti come quello attuale: “Ho iniziato a fare calcio trent’anni fa allenando nel mio paese per 6-7 anni. Poi, con un amico, ho rilevato una squadra di Seconda Categoria e siamo arrivati in Eccellenza. Poi sono passato al Pedrengo e in tre anni siamo approdati in Serie D. Successivamente sono capitato alla Vertovese per caso e in tredici anni abbiamo fatto il percorso che si conosce. Il calcio mi ha dato tantissimo e spero di aver dato altrettanto a chi mi ha dato fiducia. Mi ritengo una persona fortunata. Ci vogliono sempre serietà e consapevolezza.“
Il rapporto con mister Bolis
Tra le varie componenti che hanno portato a questo traguardo c’è sicuramente l’allenatore Marco Bolis. Il mister bergamasco era approdato nel novembre 2022 alla Vertovese guidandola alla salvezza alla prima stagione e alla finale playoff nella seconda. Bolis ha già preso una decisione sul suo futuro, come raccontato dal direttore: “Marco lo conosco da una vita, quando l’ho convinto a venire a Vertova nel 2022 era per giocare i playout. È arrivato e ha creato entusiasmo, vivendo un’esperienza importante. Con lui ho un rapporto chiaro e una grande stima. Io sono molto diretto e lui lo sa. Mi dispiace abbia fatto la scelta di non essere più l’allenatore della Rovato Vertovese l’anno prossimo. Io ci proverò ancora, farò qualche tentativo”.
Asia Di Palma
29 Marzo 2025