L’allenatore della Pro Palazzolo, Marco Didu, è intervenuto ai microfoni di “D-Time” per parlare del match di domenica contro la Varesina e della stagione della sua squadra. La Pro Palazzolo è al quinto posto con 35 punti e il mese di gennaio sarà decisivo per capire se riuscirà a colmare il gap con il primo […]

L’allenatore della Pro Palazzolo, Marco Didu, è intervenuto ai microfoni di “D-Time” per parlare del match di domenica contro la Varesina e della stagione della sua squadra. La Pro Palazzolo è al quinto posto con 35 punti e il mese di gennaio sarà decisivo per capire se riuscirà a colmare il gap con il primo posto, occupato dall’Ospitaletto, ora a +9.

L’arrivo di Paloschi

Mister Didu ha rivelato i retroscena sull’arrivo di Paloschi, che nel match di domenica si è incaricato del rigore, poi parato dal portiere avversario: “Già quest’estate ci avevamo provato e poi lui per tanti motivi ha voluto proseguire a Desenzano. Poi appena c’è stato uno spiraglio, ci abbiamo provato e ha dimostrato la volontà di venire a Palazzolo ed essere protagonista. Ci siamo visti venerdì e sabato, ieri (domenica n.d.r) è sceso in campo. Sappiamo che ha bisogno di tempo e minutaggio, ma è un giocatore con una personalità molto importante.”

La gestione di un gruppo importante

L’allenatore biancoblu ha sottolineato come le basi per la gestione del gruppo vengano messe dalla società, che detta le linee guida: “Credo che la gestione totale di un gruppo non dipende solo dell’allenatore. Lui ha compiti che vanno dal campo alla gestione dello spogliatoio, ma credo che le linee guide le detti la società. Ho la fortuna di essere in una società con un presidente giovane, ma molto chiaro deciso, ambizioso e sotto questo aspetto lascia poco spazio a cose che ci possono essere. Qui arrivano giocatori di alto livello, ma con professionalità impeccabile e questo compito diventa facile. Se c’è grande disponibilità non ci sono problemi.”

La particolarità del mercato in Serie D

“Siamo in una categoria particolare perché non abbiamo una finestra di mercato, ma un mercato sempre aperto. Questo non è un bene nella gestione della squadra perché ti trovi con squadre che cambiano tanti giocatori. Va un po’ regolamentato perchè qualche giocatore ne può soffrire. Noi abbiamo cambiato abbastanza, ma dobbiamo essere sempre vigili perché il direttore, se può, qualcosa lo farà.”

Il match con la Varesina

La gara contro la Varesina era il primo big match del mese di gennaio in cui sarà impegnata la Pro Palazzolo, che in poco più di 20 giorni affronterà anche Desenzano, Sant’Angelo, Pro Sesto  e Folgore Caratese, oltre al Chievo domenica prossima. Queste le parole di mister Didu: “Bisogna prendere il verdetto del campo perché abbiamo affrontato una squadra forte e strutturata. Una partita molto difficile come lo è stata all’andata. Una grande battaglia con occasioni per noi e per loro. Dobbiamo prendere il punto e andare avanti perché ci aspettano 3 partite in una settimana e per noi che siamo distaccati sono fondamentali.”

Nuovi giocatori, cambia il modulo?

“Quest’anno ci siamo un po’ rincorsi perchè abbiamo provato in un modo e poi abbiamo cambiato. Io non ho sposato un modulo, questa squadra era stata costruita con un’idea poi ci siamo rimessi a tre e nelle ultime sei partite abbiamo subito solo 3 gol di cui due contro il Breno e uno con la Varesina. Per me hanno più importanza le caratteristiche dei giocatori e la solidità. La cosa che posso dire è che ci piacerebbe sfruttare le qualità nel miglior modo possibile.”

La pressione in una società ambiziosa

Il mister ha ricordato il suo percorso, partendo dal Borgosesia, ed ha evidenziato come la pressione sia normale in un ambiente in cui l’ambizione è quella di vincere: “Ho fatto un percorso in sei-sette anni dove ho avuto la fortuna di partire in D. Ho allenato tre anni il Borgosesia che è una società modello per quello he ha fatto con budget minori. Al mio primo anno in D ho allenato Procaccio e Ferrandino che sono ad oggi dei big in categoria. Io mi sento pronto per la Pro Palazzolo e l’ambizione, sia mia che della società,  è salire di categoria. La pressione mi piace e la devo tenere in considerazione. Non mi preoccupa il fatto dei nomi da allenare perché alla base c’è il rapporto con la piazza e la società. L’allenatore deve essere credibile con le scelte che fa sul campo.”

Asia Di Palma

 

7 Gennaio 2025

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