Dopo la retrocessione maturata questa domenica contro la Castellanzese, sono arrivate a D-Time sul canale Youtube di Be.Pi TV le dichiarazioni del direttore tecnico Soviero. C’è stato qualcosa di poco chiaro nel corso di questa stagione? “Quando si retrocede ognuno dice la sua ed è anche giusto così. Il cambio con il nostro arrivo c’è […]
Dopo la retrocessione maturata questa domenica contro la Castellanzese, sono arrivate a D-Time sul canale Youtube di Be.Pi TV le dichiarazioni del direttore tecnico Soviero.
C’è stato qualcosa di poco chiaro nel corso di questa stagione?
“Quando si retrocede ognuno dice la sua ed è anche giusto così. Il cambio con il nostro arrivo c’è stato e parlano chiaro i risultati, io ho giocato a calcio 20 anni e sono abituato totalmente ad altri tipi di spogliatoio. Di solito si gioca per il risultato, invece a Legnano si giocava per trovare l’attenuante. Ad oggi abbiamo 13 giorni di ritardo sugli stipendi, ma si cercano tutt’ora delle scuse che vengono anche avvallate dai giornali. In vita mia non ho mai visto una chat di squadra in cui vengono girati dei messaggi con un giornalista. Queste sono cose che uccidono il morale ed incidono sul rendimento. Io sono abituato ad atteggiamenti da professionisti, non da dilettanti ma questa struttura del Legnano è una struttura da dilettanti. Posso dire che mi spiace per i tifosi, perché il 5-0 in casa è stato demoralizzante”.
Cosa è successo ieri con il pubblico e i danni?
“Quando si fanno i danni si chiedono i danni e si pagano. Se ci sono danni fatti da tifosi, non è che può pagarli la società. Posso dire che non ho fatto la conta dei danni, anche perché a fine primo tempo il vicepresidente mi ha mandato dall’altra parte del campo (vicino gli spogliatoi) per dire qualcosa all’arbitro. Aggiungo che c’era ben poco da parlare, perché non era l’arbitro il problema ma noi stessi. C’è stata una mancanza di voglia davvero incredibile“.
Vuole rassicurare i tifosi?
“Io sono stato in tribuna ed anche sul 3-0 hanno sempre incitato la squadra e c’erano dei ragazzi che dicevano ad altri di non incombere nel DASPO. Logico che sul 5-0 non potevano tirare i fiorellini, di conseguenza hanno fatto togliere le maglie. Io sinceramente non me la sarei tolta, perché togliersi la maglia vuol dire arrendersi. Ora non so quale sia la conta dei danni, ma aldilà delle offese si è vissuta una protesta più che civile”.
Nicola Badursi
14 Maggio 2024