Decimo in classifica e autore fin qui di un campionato più che positivo, il fratello dell’ex giocatore di Hellas Verona e Chievo Verona ed ex tecnico del Treviso si è raccontato ai nostri microfoni in un’intervista esclusiva sulla sua nuova avventura nella squadra in provincia di Cuneo. Una carriera cominciata da Borgaro dove ha raggiunto […]
Decimo in classifica e autore fin qui di un campionato più che positivo, il fratello dell’ex giocatore di Hellas Verona e Chievo Verona ed ex tecnico del Treviso si è raccontato ai nostri microfoni in un’intervista esclusiva sulla sua nuova avventura nella squadra in provincia di Cuneo. Una carriera cominciata da Borgaro dove ha raggiunto la finale di Coppa Italia Piemonte poi persa contro l’Alba, la retrocessione dello scorso anno con lo Stresa prima della fusione con il Baveno e la nuova chance nell’ambiziosa piazza di Saluzzo, al ritorno in D dopo due anni. Ecco le sue parole:
Mister il campionato del Saluzzo sta procedendo in maniera decisamente positiva, come giudica la stagione fin qui e siete attualmente in linea con le richieste della società? Ha trovato differenze con la piazza che allenava lo scorso anno (Stresa) e quella di quest’anno?
“Stiamo facendo un ottimo campionato a mio parere, l’obiettivo è salvarci in tutti i modi anche tramite i playout e noi vogliamo riuscirci. Siamo in linea con l’obiettivo e forse abbiamo fatto addirittura qualcosa in più, anche perchè credo che nessuno si aspettasse che fossimo a questo punto. Per quanto riguarda le differenze tra Stresa e Saluzzo, non ne vedo molte. In entrambe le società ho trovato gente appassionata di calcio, poi ovviamente la categoria è diversa. In Serie D vai a giocare su campi importanti, ma a livello di ambiente ho trovato molti aspetti simili”.
Nell’ultimo turno è arrivata una sconfitta con una diretta concorrente, la Vogherese. Come giudica la prova dei suoi e cosa è andato storto secondo lei?
“Praticamente ci è mancato solo il gol, nell’unica occasione concessa agli avversari siamo andati sotto e non l’abbiamo più ripresa. Dobbiamo essere più cattivi davanti e quando crei tanto devi concretizzare. Abbiamo fatto secondo me una grande prestazione ma non è bastata, perché con una squadra affamata di punti devi stare attento e devi avere la cattiveria di volerla buttar dentro. Ieri abbiamo giocato tanto dal basso bene e abbiamo fatto una prestazione importante. Dispiace non aver portato a casa punti che volevano dire avvicinarsi in maniera importante all’obiettivo, ma ne mancano 9 ancora e dobbiamo lavorare tanto”.
Mister cosa l’ha spinta a scegliere questa piazza in estate?
“Dopo un’annata come quella dell’anno scorso avevo bisogno di un nuovo stimolo. In un mondo come questo i feedback dei giocatori che alleni sono fondamentali, e infatti tramite quelli ho ricevuto una chiamata da Saluzzo e ho accettato. Non era facile e non è facile, l’obiettivo è la salvezza e io sono convinto che con tanto lavoro si possa far bene. Se potremo passare a obiettivi più grandi? Come dico sempre, l’appetito vien mangiando, salvarsi bene e progredire sempre di più può solo che contribuire a far salire l’interesse per la piazza e di conseguenza aprire prospettive importanti. Sono però cose che riguardano la società, io devo pensare solo a salvare questa squadra, poi di tutto il resto se ne riparlerà più avanti, in estate a tavolino”.
Alla prossima arriva il Città di Varese secondo in classifica, che gara si aspetta dai suoi e in generale?
“Abbiamo invertito il trend proprio all’andata contro di loro, ci ha dato consapevolezza dei nostri mezzi e uno stimolo in più. Questa sfida arriva nel momento giusto e noi arriviamo comunque da una buona prestazione. Ci mettiamo in gioco guardando il nostro cammino e imponendo la nostra idea di calcio. Quando usciamo dal campo e abbiamo dato tutto non abbiamo mai rimpianti. Affrontiamo tutte le partite a testa alta”.
C’è un giocatore nella vostra squadra che sta facendo un campionato fantastico, Castineira ha segnato 13 gol in 22 presenze, cosa ci dice su questo giocatore che è comunque relativamente giovane essendo un classe 2002?
“In Eccellenza ci sono giocatori importanti, bisogna solo andare a scoprirli e avere la consapevolezza di cosa possano darti nel tuo sistema di gioco. L’anno scorso contro di me allo Stresa avevo visto delle qualità importanti e non stava nemmeno benissimo quel giorno, rientrava da un infortunio alla caviglia. Lui è un giocatore con grandi margini di miglioramento, a volte è troppo frenetico ma stiamo parlando di un giocatore al primo anno in Serie D, quindi può crescere tanto”.
Un’ultima domanda che esula un po’ dal tema Saluzzo: proprio nella giornata di ieri è stato comunicato l’esonero da Treviso di suo fratello Fabrizio. Da allenatore a allenatore oltre che da fratello a fratello, cosa gli consiglia dopo questo avvenimento?
“Deve prendersi del tempo per sé stesso e per la sua famiglia. Una piazza del genere è faticosa da reggere, hai tante aspettative e quando non vanno le cose è complicato. Anche a livello mediatico è difficile, ci sono tanti tifosi, ma quando passi in squadre importanti sono cose con cui sai di dover fare i conti. A Treviso Fabrizio è stato esonerato a 2 punti dalla vetta comunque, a volte ci vorrebbe solo una maggiore fiducia nei progetti ma nelle grandi piazze è così, quando non arrivano i risultati succede questo. Deve prendersi del tempo per fare un’analisi completa su tutto, da un esonero si può sempre migliorare per rimediare a un errore. Se vuoi fare questo mestiere devi accettare questi incarichi e queste pressioni, è normale, è un percorso giusto e crescere in piazze più piccole spesso ti aiuta a migliorare. La differenza con Saluzzo è proprio questa: lavoriamo in un ambiente più armonioso e con meno pressioni”.
Ivan Oioli
11 Febbraio 2025