Domenica è stata una giornata importante in Serie B in particolare per il mondo Genoa: le rossoblu hanno riaccolto in campo Giada Abate. La centrocampista, classe 2003, è tornata in campo a 371 giorni dall’infortunio al crociato che le aveva fatto terminare la scorsa stagione anzitempo. La giocatrice è cresciuta con la maglia del Genoa […]
Domenica è stata una giornata importante in Serie B in particolare per il mondo Genoa: le rossoblu hanno riaccolto in campo Giada Abate. La centrocampista, classe 2003, è tornata in campo a 371 giorni dall’infortunio al crociato che le aveva fatto terminare la scorsa stagione anzitempo. La giocatrice è cresciuta con la maglia del Genoa addosso ed è sempre stata un riferimento in campo e fuori con la fascia da capitano al braccio. Dal 12 marzo 2023, da quel Genoa Lazio, è passato più di un anno: le rossoblu si sono salvate totalizzando 31 punti e risollevandosi dopo un inizio difficile anche grazie all’arrivo di mister Filippini e dell’ex calciatrice Marta Carissimi.
Quest’anno il Genoa Women sta vivendo un’ottima stagione e si trova al settimo posto con 34 punti. Domenica Abate e compagne ospiteranno il Brescia femminile per quello che si può definire uno scontro diretto viste le rispettive posizioni in classifica. Mister Filippini dunque sfiderà la squadra della sua città e avrà a disposizione nuovamente la capitana Abate, che da fuori non ha mai smesso di supportare le compagne. La calciatrice riceverà l’amore di tutto il popolo genoano e degli spettatori ad Arenzano.
Le parole di Abate
Tramite un post su Instagram, Giada Abate ha dato voce ai suoi pensieri: dalle sensazioni del ritorno in campo alla sofferenza di questo lungo anno fino ai ringraziamenti finali. “Si conclude qui il capitolo più difficile ma significativo che la vita potesse presentarmi.
Parlo da calciatrice, da persona che vive in funzione del gioco del calcio.
Che l’umore è totalmente regolato dal calcio.
Sono guarita, mi sono rialzata.
Non avrei mai pensato di farcela, ogni dolore, ogni pianto, ogni difficoltà. Mi portavano a pensare che non ce l’avrei fatta. Troppo dura, un tunnel infinito, dal quale molte volte pensavo di non trovare più la luce.
Ed invece dopo 371 giorni, si è concluso un ciclo, un ciclo che mi ha cambiata come atleta, come persona,come Capitano.”
La consapevolezza
“Ho capito quanto faccia male stare lontana da quel rettangolo verde anche un solo giorno.
Ho capito quanto sia importante prendersi cura di se stessi,del proprio corpo e soprattutto della propria mente.
Ho capito che ogni singolo momento, che sia in spogliatoio o in campo, sia prezioso.
Ho capito quanto si soffra ad esultare per un goal dagli spalti e non poter abbracciare le compagne e quanto sia frustante non poter essere stata con loro in campo nei momenti di difficoltà.
Ma adesso posso, potrò, provare la sensazione di riabbracciare tutte le immense sensazioni che regala il calcio.
Solo io so quanto ho sofferto, a volte sola, a volte no. Solo io so quanto ho sudato per concludere al meglio questo maledetto percorso.
Ma ora inizia un altro capitolo,e voglio solo alzare la testa e rimettermi in gioco,riporre al braccio sinistro quel tessuto speciale con la lettera C e di divertirmi, come non ho mai fatto prima.”
I ringraziamenti
“Ringrazio ogni mia vecchia e nuova compagna che mi ha dato la forza ogni giorno,anche solo con uno sguardo, anche senza saperlo molte volte. Ringrazio tutta la società del Genoa CFC,in particolare la mia Direttrice per aver creduto in me e e nella mia tenacia offrendomi le cure migliori. Ringrazio ogni componente dello staff medico per ogni supporto fisico e mentale. Ringrazio la persona che mi ha tenuto la mano dal primo giorno e me la tiene tutt’ora,la persona che mi ha impedito di mollare,la persona che ha creduto in me anche quando non riuscivo a farlo io,la persona che mi ha sostenuto,supportato e ha tifato per me fino ad oggi. Grazie per ogni singolo momento”
Asia Di Palma
20 Marzo 2024