Dopo la sconfitta contro il Codogno, il presidente Pace fa il punto sul progetto Fucina e torna sull’arbitraggio di questa domenica. Non manca anche un pensiero per coach Tassi, con il presidente/mister che ci tiene a confermare nessun tipo di astio nei suoi confronti ed anzi opera nel massimo rispetto di una figura istituzionale nel […]

Dopo la sconfitta contro il Codogno, il presidente Pace fa il punto sul progetto Fucina e torna sull’arbitraggio di questa domenica. Non manca anche un pensiero per coach Tassi, con il presidente/mister che ci tiene a confermare nessun tipo di astio nei suoi confronti ed anzi opera nel massimo rispetto di una figura istituzionale nel calcio lombardo. Partiamo con l’intervista.

Cosa è successo domenica?

“Non voglio soffermarmi troppo sull’arbitraggio di domenica, anche se ci sono stati annullati due gol nettamente regolari e le immagini sono sotto gli occhi di tutti. Ci tengo a precisare, però, che il nostro progetto sembra essere visto con grande pregiudizio o quasi come un tabù soprattutto dalla classe arbitrale. Capitato più volte di essere visti come uno show proprio per tutto quello che ci portiamo dietro. Noi (come tutte le altre squadre) spendiamo soldi ed energie e di conseguenza vorremmo essere più tutelati“.

Il pensiero sul Codogno

“Dopo la mia intervista nel post partita, non sono mancate delle critiche nei miei confronti. Ci tengo a sottolineare che non ho nulla contro il Codogno, anzi è una squadra che dal mio punto di vista si trova in maniera meritata al secondo posto in classifica. Massimo rispetto nei confronti di mister Tassi, l’unica precisazione (oltre gli errori arbitrali) ho visto un team che ha espresso un calcio vecchio stile quasi anni 70″.

Come si trova in questa nuova veste?

Il calcio a livello dilettantistico è un cerchio esclusivo e molto chiuso. Il nostro progetto è un po’ come portare il Diavolo in Sacrestia. Questo porta alcuni tecnici o direttori a rifiutare la nostra chiamata perché c’è la condivisione ed anche molta gente che ci segue. La viralità del nostro progetto ci ha quasi costretti alla scelta del mister interno, io essendo l’unico con il patentino in società mi sono preso questa responsabilità. Non dimentichiamo che lo staff è rimasto ed io ho a disposizione un ottimo staff. Il problema, però, sorge perché gli allenatori non accettavano le telecamere prima della partita ed all’intervallo. Ci tengo a precisare che sarà solo per questa stagione, ma a partire dall’anno prossimo cercheremo delle figure di spessore che non abbiano paura di condividere i loro momenti nello spogliatoio con i ragazzi”.

Lei è contento di questa nuova realtà?

Sono assolutamente contento e positivo, i nostri report settimanali vengono visti da 5000/6000 persone e sfido chiunque a trovare un’altra squadra in Eccellenza con questo seguito. Va anche sottolineato che lo sport non deve essere solo soddisfazione e diletto di un direttore o di un presidente, ma anche condivisione. Se hai paura di condividere o non ti va bene, si vede che c’è qualcosa che non va”.

Tanti i cambi invernali, quanto ci vuole prima di trovare una quadra?

L’idea quest’anno era quella di fare molto bene e centrare almeno i play-off. Come ogni cantiere, però, ci sono delle fasi di costruzione. A prescindere dal nostro andamento abbiamo deciso di aggiungere calciatori importanti al progetto. Non dimentichiamo che nel calcio per vincere bisogna costruire e noi lo stiamo facendo, poi la vittoria potrà non arrivare oggi ma arriverà domani o dopodomani”.

Cosa è successo con Gelsi?

La decisione che abbiamo preso con il centrocampista è di comune accordo ed anzi mi ha sorpreso la maturità con cui ha affrontato il suo processo decisionale. Lui ha intenzione di diventare un creator calcistico e per farlo deve dedicarsi completamente a questa sua idea professionale”.

Il momento di bomber Picci?

Non mi posso lamentare di un centravanti come Picci. Nonostante si faccia soprannominare “il Loco” non è un elemento difficile da gestire ed anzi da una grande mano anche con i più giovani. Logicamente parliamo di un calciatore che ha 40 anni e deve gestirsi (come fa egregiamente) anche in settimana e con gli allenamenti”.

Nicola Badursi

11 Febbraio 2025

Articoli Correlati Eccellenza, Eccellenza B