La Folgore Caratese è in netta ripresa e a fare il punto ci ha pensato il condottiero della squadra: Carmine Parlato. Ecco le sue parole. Dopo tante turbolenze, ben undici risultati utili di fila. Cosa è cambiato? “Un insieme di cose si sono allineate. Il mio primo mese non lo auguro a nessuno, però, fa […]
La Folgore Caratese è in netta ripresa e a fare il punto ci ha pensato il condottiero della squadra: Carmine Parlato. Ecco le sue parole.
Dopo tante turbolenze, ben undici risultati utili di fila. Cosa è cambiato?
“Un insieme di cose si sono allineate. Il mio primo mese non lo auguro a nessuno, però, fa parte del nostro lavoro. Si era consapevoli di dover lavorare su grandi difficoltà, l’obiettivo era quello di avere un blocco unico e lavorare verso una strada ben delineata. Con lo staff abbiamo fatto in modo di dare la continuità che fa la differenza. Bisogna sempre avere un certo equilibrio per avere stimoli domenica dopo domenica. Non abbiamo ancora fatto niente, logicamente ci godiamo il momento ma adesso bisogna già pensare alla partita successiva. Solo noi sappiamo tutto il lavoro fatto in precedenza e c’era un pericolo maggiore, invece abbiamo fatto un passo importante per uscire dai bassifondi. Lo meritava prima di tutti la società e poi i calciatori che hanno sposato la nostra causa”.
Nelle ultime due partite hai giocato con gli stessi titolari. Un caso, oppure, si inizia a trovare anche una continuità di formazione?
“Io dico sempre: metto i giocatori nel frigorifero perché bisogna congelarli. Io sono uno che se ci si allena bene premia la continuità. Stare tante volte a cambiare non ti porta a nulla“.
Quanto servi tu a questa squadra?
“Ti dico che da quando abbiamo iniziato a giocare con questo sistema tattico, ogni domenica vediamo sempre un passo in avanti e giocano come piacciono a me. Chiaro che la fase difensiva è più analitica e la posso curare io in primis. La fase offensiva la lascio fare ai giocatori che hanno estro. Io, però, preferisco lasciare liberi gli attaccanti in fase di non possesso e poi lasciarli liberi per gestire al meglio la partita e per finalizzare”.
Quanto è pronta questa squadra in vista dell’anno prossimo?
“Al momento è ancora presto. Credo che la squadra nonostante il percorso che stiamo facendo e i risultati positivi in più di qualche partita ha ottenuto meno di quanto meritava. Nel cammino fatto ci sono stati degli errori che non ci hanno permesso di ottenere il massimo dei punti. La squadra, però, è in crescita costante parliamo di un team che lavora sul gioco e a cui piace costruire tanto (a volte anche troppo). Manca quel pizzico di esperienza nei momenti decisivi dalla gara che si ottiene soltanto continuando insieme”.
Visto il calendario, si può dire che siete l’ago della bilancia di questo campionato?
“Io guardo partita dopo partita, ma soprattutto guardo in casa mia. Cerco di preparare partita dopo partita al meglio ed infatti adesso penso solo al Caravaggio. Andare oltre non paga, perché c’è un dispendio di energie mentali esagerato. I ragazzi stanno bene assieme, si divertono e conoscono il mio pensiero: portare a casa tre punti ogni domenica“.
Da quando sei alla Folgore è cambiato lo spirito?
“Ora è totalmente diverso, io so quello che ho fatto e quello che abbiamo passato. Ero consapevole di trovare queste difficoltà, chiaro che dovevamo comunque trovare qualche punto in più. Sono dell’idea che il lavoro paga e di conseguenza se lo si fa bene alla fine vieni premiato”.
C’è stato il momento in cui hai capito che la squadra stava per svoltare?
“Io credo che la squadra contro il Piacenza abbia fatto bene perché si sentiva anche in uno stadio importante. C’è anche da dire che è difficile stare nelle loro teste, mi viene in mente una partita che forse ha cominciato a dare a loro quella consapevolezza che il momento difficile era superato. La partita è la vittoria contro il Legnano arrivata a dieci secondi dalla fine. Quella è stata un’apripista per farci affrontare il resto della stagione. Quella ha fatto in modo per dare a tutti la forza per affrontare tutto il resto del campionato. Per esperienza, però, più risultati positivi si fanno e più viene incontro il diavolo. Poi per noi sta arrivando la parte più difficile perché iniziano ad affrontarci in maniera nettamente diversa. Io voglio vedere se riescono a stare dietro alle prime, i ragazzi devono dare tutto, non mollare mai e mai darmela vinta.
Pensate ancora a raggiungere i play-off?
“Io ti dico che se raggiungo quello che tu hai detto, ti offro una bella cena nel ristorante che preferisci (messaggio riferito al direttore Capobianco, ndr). Io credo che tutto sia possibile e che ci sono tanti punti in palio, ma la prima finale è proprio quella di domenica”.
Nicola Badursi
18 Marzo 2024