Il presidente della FCD Fucina di Muggiò, Luciano Pace, è intervenuto a “A TUXTU” per raccontare come è nato il progetto di portare la Fucina nel calcio a 11. Il numero uno del club ha evidenziato la volontà di portare un nuovo modo di comunicare in questa categoria e delle idee in cantiere da sviluppare […]

Il presidente della FCD Fucina di Muggiò, Luciano Pace, è intervenuto a “A TUXTU” per raccontare come è nato il progetto di portare la Fucina nel calcio a 11. Il numero uno del club ha evidenziato la volontà di portare un nuovo modo di comunicare in questa categoria e delle idee in cantiere da sviluppare per far crescere ulteriormente il club.

Com’è nato questo progetto?

“Noi con Carsoon (portale legato alla mobilità delle 4 ruote n.d.r)  siamo sponsor della Fucina in Goat League e il presidente è Domenico Manfredi, mio concittadino e amico. Tutto è nato per gioco e alla fine l’ho buttata lì e ci è voluto il coraggio di provarci. Ci stiamo provando.”

Siete sorpresi da questo avvio di stagione?

“In campionato stiamo ottenendo buoni risultati e credo che la nostra squadra sia fatta in maniera competitiva. Abbiamo giocatori importanti, non siamo così sorpresi di avere 14 punti in 7 partite. Cerco di incentivare tutti per lavorare su quello che manca e trasmettere questa mentalità. L’idea fosse per me è di vincerle tutte, ma so che non è sempre possibile.”

Avete uno spirito da combattenti e si vede in campo, è così?

“Il mood che noi abbiamo è quello combattivo dove non è detto che è chi più blasonato vinca. Lo stesso spirito di quando la società era solo Muggiò quindi su questo siamo allineati. Un po’ si è il piccolo che sfida il grande e non per forza riferito alle squadre, ma anche al sistema. Ovviamente sui campi in ogni partita ci sono schermaglie e la più diffusa è “fate gli influencer e non giocate a pallone”. Anche voler sdoganare questa cosa fa parte dello spirito del piccolo contro il grande.”

I numeri sono dalla vostra parte?

“Abbiamo buoni numeri e questo ci fa piacere. Tutte le migliaia di persone che vanno a rivedere i recap delle partite ci fanno un grande piacere, ed è inusuale per l’utenza di una squadra dilettantistica. Vicino a noi abbiamo piazze che fanno la Serie C con poco pubblico. Quindi la nostra forza potrebbe essere che giochiamo per qualcuno che ci vedrà e ci giudicherà in bene o in male.”

Siete partiti senza obiettivi ben precisi e quindi con meno pressione?

“In fondo siamo quelli che giocano con più pressione perché poi 10-15 mila persone vanno a rivederci. Ma questo è la nostra forza. Cerchiamo di catalizzare questa pressione. Io mi aspetto grandi cose e tutti coloro che lavorano qui lo sanno. L’obiettivo deve essere sempre primeggiare.”

Il legame con il Muggiò e la città è rimasto?

“Questa squadra è legata a doppio filo alla città di Muggiò. Ha uno sguardo verso il futuro, ma anche tanto rispetto per la tradizione. Volutamente la società ha tenuto la denominazione federale “Muggiò” e sulla maglia ci sono richiami allo stemma cittadino e ai colori. Le generazioni più giovani hanno risposto positivamente: abbiamo più coinvolgimento nel settore giovanile e nelle partite della Prima Squadra. Poi ci sono, giustamente, i nostalgici a cui magari c’è stato bisogno di spiegare che questo progetto non toglie nulla alla tradizione della città. L’idea è far sì che la città di Muggiò sia stata pioniera in qualcosa.”

Che rapporto hai con Picci?

“Come saprai, siamo conterranei quindi c’è un legame di radici. Antonio è una di quelle persone che porta tanti miglioramenti e punti di forza in più. Se dovessimo paragonarlo a qualcosa: è come il vento. Vero che il vento va un po’ gestito, perché è vulcanico, ma senza di esso non avremmo certi tipi di frutti. Qualcosa di forte e potente che va vissuto nel modo giusto. Lui alza la performance degli altri. La Fucina non sarebbe la stessa senza di lui. Porta carisma, è il capitano, Picci e la Fucina insieme brillano.”

Per quanto riguarda il campo, com’è la situazione dello Stadio Superga?

Lo Stadio Superga  è stato un cantiere dall’estate dove sono state fatte diverse migliorie con luci a led, la copertura della tribuna e una massiccia opera del campo da gioco. Purtroppo non porta giovamento a noi giocare fuori, però le grandi opere hanno bisogno di sacrificio. Lo stiamo vivendo come un sacrificio che ci porterà a mostrarci in una struttura stupenda. Devo fare una menzione al Comune di Muggiò perché ci sta mettendo tutte le risorse che ha per avere un impianto all’altezza. Stiamo un po’ soffrendo questa situazione, ma i benefici ci saranno.”

I numeri sono quelli che avevate previsto?

“I numeri sono quelli che avevamo preventivato. Avevamo previsto una fase in cui prendevamo dimestichezza con il progetto in base alle reazioni con l’utenza. Ora vogliamo strutturare un piano editoriale per arricchire questo progetto. Ci saranno degli spazi dove conosceremo più intimamente giocatori, collaboratori etc. Dopodiché cercheremo di rendere più importante il tifoso, coinvolgendolo in scelte importanti.”

Il mister è lì per meritocrazia, questo può essere un fattore chiave?

“Il Mister (Davide Venantini n.d.r) ha vinto l’anno scorso il campionato con la Juniores Regionale. Sì sicuramente è un fattore perché è una persona abituata a guadagnarsi le piccole cose e alla lunga potrebbe rivelarsi una scelta vincente. Un altro elemento è l’uomo oltre al tecnico e lui è quello giusto per il progetto.”

Avete anche l’Under 17 Femminile, come sta andando il progetto?

“Sono felicissimo che siamo riusciti a fare una squadra femminile. Erano anni che provavo a farla, ma era un mondo ristretto. Ci porta freschezza, curiosità e dà forza. Un bellissimo gruppo quello dell’Under 17 femminile, soprattutto a livello umano, e i genitori che sono molto felici.”

C’è un giocatore che ti ha stupito in questo avvio di stagione?

“Un giocatore che mi ha stupito è Lorenzo Boselli. Ha giocato il campionato universitario negli Stati Uniti per quattro anni. L’ho voluto fortemente. Non ha trovato tantissimo spazio, ma sono sicuro che sarà determinante.”

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Asia Di Palma

 

 

 

25 Ottobre 2024

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