Il mister del Desenzano, Marco Gaburro, è intervenuto a “D-Time” per raccontare ed analizzare il momento della squadra, che ha collezionato sette punti nelle ultime otto partite. L’allenatore veneto ha sottolineato come diverse situazioni possano aver inciso a livello psicologico, ma domenica a Carate si aspetta una grande reazione da parte dei suoi giocatori. Finché […]

Il mister del Desenzano, Marco Gaburro, è intervenuto a “D-Time” per raccontare ed analizzare il momento della squadra, che ha collezionato sette punti nelle ultime otto partite. L’allenatore veneto ha sottolineato come diverse situazioni possano aver inciso a livello psicologico, ma domenica a Carate si aspetta una grande reazione da parte dei suoi giocatori. Finché la matematica lo permetterà, il Desenzano guarderà al primo posto.

Il momento dei gardesani

Finché la matematica non ci condanna, il primo posto lo guarderemo sempre. L’input che arriva dalla società è fare il meglio possibile. Sono il primo a dire che non sta andando come si voleva. Fino alla seconda giornata di ritorno era tutto in linea con le aspettative poi la stagione si è involuta e le motivazioni stiamo cercando di capirle”. Domenica il Desenzano ha incassato la prima sconfitta stagionale in casa, la quinta complessiva, per mano della Pro Sesto e Gaburro ha sottolineato come sia mancata la prestazione a differenza delle ultime volte in cui, nonostante arrivassero pareggi o sconfitte, la prestazione non era mai mancata: “Ieri (domenica n.d.r) la squadra si è fermata perché è stata la prima partita dell’anno in cui non siamo scesi in campo. Dobbiamo trovare una strada diversa per uscire da una situazione di impasse. Dobbiamo fare delle riflessioni diverse riguardo alle prestazioni dopo quella di domenica.”

I cambi forzati e la situazione mentale

Il Desenzano, sin dall’inizio della stagione, ha dovuto far fronte a diversi cambi forzati a causa di infortuni gravi come quelli occorsi a Barranca, Paloschi o Origlio. L’allenatore dei gardesani ha analizzato la situazione nel dettaglio: “Nella maggior parte dei casi sono stati cambi forzati su giocatori portanti del progetto iniziale . È evidente che quando vai a ritoccare la rosa non sempre trovi il giocatore giusto che entra nei meccanismi. Non c’erano tante alternative se non rimpinguare assenze importanti. Questo ha inciso, non perché chi è arrivato non è all’altezza, ma perché entrare in corsa è difficile”. Domenica in campo è accaduto ciò che il mister sperava di non vedere: “Ieri (domenica n.d.r) ci siamo ritrovati in una situazione che temevo, ma speravo di non vedere. Pensi possa essere l’ultima spiaggia e ti dimentichi tutto ciò che hai fatto il giorno prima. Noi dobbiamo chiederci come mai non siamo messi meglio in classifica per evitare questa situazione. Stiamo facendo fatica, ma dobbiamo provare in tutti i modi ad invertire la tendenza”.

L’addio di Paloschi

Il mister ha precisato, rispondendo ad una domanda, come è avvenuta la separazione da Alberto Paloschi. Il classe 1990 ha fatto la sua ultima apparizione con il Desenzano il 22 dicembre, rientrando dall’infortunio al ginocchio, per poi salutare i biancoazzurri ripartire dalla Pro Palazzolo a gennaio.

Queste le parole di Gaburro sulla questione: “La cessione può aver inciso a livello psicologico, ma Paloschi se n’è andato perché ha chiesto di essere ceduto e non ha accettato nemmeno una proposta di rinnovo all’anno prossimo. Non è vero che non si è fatto di tutto per tenerlo, a meno che di tutto non voglia dire avergli detto ‘Da qui alla fine giocherai sempre titolare tu indipendentemente da che tu faccia bene o male’. Io non l’ho fatto nei confronti di nessuno, ma ho rispettato la sua visione di voler andare in una squadra che volesse solo lui davanti. Noi in quel momento storico non potevamo dire ‘sei solo tu’, ma nessuno gli hai mai detto ‘Dovresti sederti’ o ‘C’è Cardella che giocherà sempre al posto tuo’. Queste sono cose che non sono mai successe e sono state riportate male. La cessione non è dipesa totalmente da noi. Io lo so che se lui gioca fa gol, come sapevamo che nella prima parte della stagione ha dato il suo contributo ma ha inciso al 20% per via dell’infortunio. Quindi non è vero che il calo si debba raffrontare solo a lui”.

Il match con la Folgore

Il Desenzano, in un momento di difficoltà, dovrà affrontare una delle squadre più in forma del 2025 in un ambiente ricco di entusiasmo come quello che si prospetta domenica allo Sportitalia Village. Per Gaburro è l’occasione giusta per ritornare a vincere: “Sarà la prima volta in stagione che facciamo una partita da sfavoriti. Sono curioso di vedere come la squadra risponderà perché abbiamo una situazione mentale che ci possiamo togliere solo in un contesto estremo. Mi auguro di vedere a Carate una squadra più libera che possa esprimersi come ha fatto nella maggior parte della stagione. Le colpe? Come allenatore 60-70%. Le colpe si dividono, ma l’allenatore ha sempre la possibilità, tramite il campo, di migliorare gli errori. Io mi prendo le responsabilità, come mi prendo-anche se non dovrei-i meriti del primo periodo.”

L’arrivo di Quaggio e il suo impatto

Alessio Quaggio è approdato a Desenzano a metà gennaio, ma non è ancora riuscito a trovare il gol. L’allenatore biancoazzurro, però, ha sottolineato come il classe 1999 abbia comunque dato il suo contributo nel poco minutaggio avuto: “Quaggio è un giocatore importante ed è arrivato in una squadra dove c’era un altro giocatore di livello, lui lo sapeva e io ci ho parlato anche di recente. Ha preso un’espulsione decisiva con il Sangiuliano e il rigore contro il Chievo quindi nel suo minutaggio ha anche prodotto molto. Spero trovi il gol, ma non si può giudicare la sua percentuale realizzativa perché ha giocato meno minuti di quelli che un centravanti del suo livello potrebbe giocare. Di sicuro è positivo per noi perché ha impattato bene nello spogliatoio e quando è entrato ha sempre mostrato di esserci”.

 

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Asia Di Palma

4 Marzo 2025

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