Il Chievo Verona dopo un avvio traumatico sta trovando una quadra. Post vittoria contro il Sangiuliano City ci ha pensato il direttore Sacchetto a fare il punto e parlare anche in ottica futura. Il punto sulla stagione “Il Chievo in questo momento è paragonabile ad un diesel. Siamo partiti in sordina, con un cambio tecnico […]
Il Chievo Verona dopo un avvio traumatico sta trovando una quadra. Post vittoria contro il Sangiuliano City ci ha pensato il direttore Sacchetto a fare il punto e parlare anche in ottica futura.
Il punto sulla stagione
“Il Chievo in questo momento è paragonabile ad un diesel. Siamo partiti in sordina, con un cambio tecnico dopo la settima giornata. Pontarollo aveva portato delle idee nuove, ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Siamo comunque contenti che Allegretti abbia trovato la quadra della situazione e che i giocatori stiano dando tutto e fanno quello che sanno fare in campo”.
Il post Romero?
“Al momento abbiamo 20 calciatori a disposizione del coach (19 se escludiamo Marchesini). L’intenzione della società è quella di guardarsi intorno fino alla fine del mercato. Posso solo dire che c’è più di qualche profilo, non solo del Girone C e tantomeno di questa categoria“.
Quanto avere il possesso del brand Chievo sia importante sul mercato?
“Non ti nego che fare del calciomercato e sedersi a tavola con un calciatore ed un agente rappresentando il Chievo è un vantaggio, ma allo stesso tempo è pesante per il calciatore perché va a rappresentare un passato storico ed una società storica del nostro calcio”.
Vi aspettavate di essere nel Girone B
“Ce lo aspettavamo ed io lo speravo, perché volevo confrontarmi in un Girone diverso dal C. Non dimentichiamo che l’anno scorso con il Bassano abbiamo fatto una finale play-off da neopromossi”.
Quanto manca per arrivare ad un Chievo perfetto?
“Voglio essere sincero e dico ancora un paio di stagioni. Vincere è un percorso, poi in Serie D vince solo una squadra, aggiungo anche che non va mai preso in giro nessuno. Quest’anno i soldi sono stati spesi per il marchio ed è una grande scelta, perché 17 anni di Serie A valgono anche di più di quanto si è speso. La società ha iniziato questo percorso, ma ora deve avere delle strutture di proprietà con dei campi ed una palestra, solo in questo modo si può arrivare ad un livello che permetta di fare il cambio di categoria”.
Nicola Badursi
7 Gennaio 2025