Il direttore Sergio Filipponi ha fatto il punto su questa annata alla guida del Campobasso. Ecco tutte le sue dichiarazioni. Filipponi, lei non ha iniziato la stagione a Campobasso giusto? “Sì, io e il mister subentriamo. Abbiamo modificato la squadra piano piano e dato tranquillità all’ambiente oltre che continuità. La nostra forza fino ad ora […]
Il direttore Sergio Filipponi ha fatto il punto su questa annata alla guida del Campobasso. Ecco tutte le sue dichiarazioni.
Filipponi, lei non ha iniziato la stagione a Campobasso giusto?
“Sì, io e il mister subentriamo. Abbiamo modificato la squadra piano piano e dato tranquillità all’ambiente oltre che continuità. La nostra forza fino ad ora è stata la continuità rispetto ad altre squadre forti”.
Subentrare alla sesta, vuol dire che si è sbagliato tutto ad inizio stagione?
“Io rispondo però bisogna sempre avere rispetto per tutti. Noi abbiamo cambiato 15 calciatori, ma probabilmente avevamo idee diverse infatti il calcio è bello anche per questo”.
In D avere un seguito di questo tipo, può creare problemi?
“Io dico che quando sono andato il primo giorno a Campobasso ho detto: “io non ho paura”. Posso dire che c’è stata anche un minimo di incoscienza. Quando vai in queste piazze devi essere convinto di quello che fai ed avendo al mio fianco un allenatore importante diventa tutto più semplice. Ho affrontato tutta questa avventura con grande decisione e mi ha dato una grande mano, poi logico che i risultati aiutano e arriva tutto di conseguenza. Poi i giocatori che abbiamo preso si sono subito integrati ed anche hanno fatto bene. Tutti questi fattori hanno permesso al Campobasso di essere primo, ma mancano ancora tante partite e bisogna meritarsi questa promozione“.
Prima del Campobasso dov’eri?
“Questa è la mia terza esperienza da direttore sportivo, le prime due in Umbria e poi il Campobasso. Prima ho lavorato per sette anni nel settore giovanile del Perugia“.
Come è messo il settore giovanile?
“Al momento il nostro settore giovanile non è messo nel migliore dei modi, però in caso di promozione in C siamo davvero molto attento. Vogliamo fare bene anche con i giovani aldilà della mia estrazione poiché io adoro lavorare con i ragazzi. Se non hai i giovani comunque non si può andare molto lontano”.
I problemi della Sambenedettese vengono vissuti come un sollievo?
“Noi abbiamo sempre pensato a noi stessi, non siamo andati indietro a niente e nessuno. Abbiamo pensato solo a vincere e affrontare gli avversari domenica dopo domenica, infatti non ci sono mai state investite e niente. Il Campobasso gioca bene e si allena bene, fa quello che deve fare e poi è una conseguenza. La Sambenedettese ha proprio una pressione importante anche dal punto di vista delle dichiarazioni, non dimentichiamo che hanno sei mila spettatori ogni partita. Noi abbiamo sempre pensato a noi stessi, questo è stato il nostro modo di pensare e di fare e (per me) è giusto così”.
Come avete fatto a creare questo divario in un campionato così combattuto?
“Noi abbiamo una società che è stata sempre presente, un allenatore molto bravo e preparato oltre che esperto ed un grande gruppo. Abbiamo calciatori non solo forti, ma anche delle grandi persone. Questi ingredienti qua hanno fatto la differenza, poi non posso parlare dello spogliatoio della Sambenedettese perché non lo conosco. Il nostro segreto è sempre stato quello di darci una mano a superare i momenti di difficoltà, poi logico abbiamo anche dei ragazzi forti perché sennò non ci arrivi ad un livello come questo”.
Nicola Badursi
19 Marzo 2024