La Calvairate viene travolta da una notizia shock. Michelangelo Achenza annuncia il suo ritiro dal calcio giocato a soli 26 anni. Partiamo subito con le sue parole. Achenza saluta così “Ti ho conosciuto che ancora non camminavo eretto, papà e Olsi ci avevano presentato, quanti vetri e vasi rotti in quella casa… A 6 .. […]
La Calvairate viene travolta da una notizia shock. Michelangelo Achenza annuncia il suo ritiro dal calcio giocato a soli 26 anni. Partiamo subito con le sue parole.
Achenza saluta così
“Ti ho conosciuto che ancora non camminavo eretto, papà e Olsi ci avevano presentato, quanti vetri e vasi rotti in quella casa… A 6 .. 20 anni fa iniziavo nei campetti sabbiosi dell’oratorio come scordarsi. Dopo scuola interminabili pomeriggi a giocare a “11”, “15” e le partitelle con il più classico dei “chi segna vince” sento ancora nella mia testa le lamentele di mia madre per le ginocchia sbucciate. Mi hai fatto sognare, esultare, arrabbiare e infine piangere. Smetto a 26 non per volontà mia ma per un dannato problema che nell’ultimo anno mi ha distrutto. Farmaci a colazione, iniezioni pre partita, visite ortopediche. Ora mi sento perso, come se il mondo andasse avanti e io fermo, inerme ed esanime. Ho visto sgretolarsi e dissolversi una delle mie certezze davanti ad una scrivania di un medico. Che sensazione terribile. Ti sarò eternamente grato, per le gioie che mi hai dato, ma il mio corpo ha deciso che è arrivato il capolinea, fermata nuove emozioni. E difficile da accettare a 26 anni. Ma non mi arrendo fino a che non avrò la matematica certezza. La speranza è l’ultima a morire. Magari troverò qualcuno che mi farà tornare a vivere anche solo per un ultima dannata battaglia quel brivido, quelle emozioni li. Ora mi rivolgo a voi, amici, compagni, allenatori, direttori, presidenti. Grazie. Una parola breve ma sincera che riassume tutte le emozioni che insieme abbiamo condiviso dentro a quel rettangolo verde. Grazie alla mia famiglia e alla mia ragazza, per il sostegno, la pazienza e i km fatti. Sono sicuro, il nostro viaggio non finirà qui. Avrò modo e tempo di ribussare alla tua porta magari sotto altre vesti Tornare a vivere altre emozioni grandi anche se diverse. Sono innamorato di questo sport e lo sarò per sempre. Che fantastico viaggio Pallone, migliore amico mio.
Michelangelo”
Un colpo basso
Lasciare il calcio fa sempre male e lo fa ancora di più quando sei costretto per cause maggiori e fare (di conseguenza) una scelta che non avresti mai voluto prendere. Logicamente la redazione non può fare altro che stringersi attorno al centrocampista che tante volte ha trasmesso e visto crescere partita dopo partita. La squadra non perde solo un grande calciatore, ma anche un super uomo spogliatoio. Adesso non si può fare altro che augurare buona fortuna ad Achenza per il proseguimento della sua carriera al di fuori del terreno da gioco.
Nicola Badursi
16 Dicembre 2024