Serie D, girone B: dopo la 36° giornata Ospitaletto a un passo dal sogno e dietro resta aperta la lotta playoff: parola ai protagonisti

La giornata numero 36 del girone B di Serie D ha detto soprattutto una cosa: l’Ospitaletto, a +5 sulla seconda, a 180 minuti dalla fine è ad un passo dal sogno Serie C. Gli orange hanno sconfitto un Club Milano, reduce dall’importante successo contro la Folgore Caratese.

A sbloccare la gara ci ha pensato Cantamessa (quarta rete in campionato), al 13′, e nel secondo tempo, ancora una volta due subentrati, hanno chiuso il match. Prima Francesco Gobbi al 68′ e dopo dieci minuti Federico Peli. Dietro hanno vinto Casatese-Merate, Folgore Caratese e Desenzano con i lecchesi che confermano l’ottimo momento di forma: cinque vittorie di fila dal ritorno dalla sosta per la Viareggio Cup.

La Folgore Caratese si è ripresa il terzo posto superando con un netto 5-0, in superiorità numerica per oltre 70 minuti, il Ciliverghe. La Pro Palazzolo ha detto ufficialmente addio al sogno Serie C con il pareggio sul difficile campo di Fanfulla. Il Desenzano ha battuto di misura il Vigasio con la sesta rete in campionato di Procaccio e domenica 27 sfiderà la Casatese-Merate per confermare il proprio posto nei playoff.

La Varesina esce sconfitta da un match al cardiopalma con la Casatese Merate, ma ha ancora la possibilità di accedere ai playoff.

Il Chievo Verona trionfa alla prima partita dall’ingresso dei nuovi soci in dirigenza con un netto 4-0 ai danni del Magenta, che ora si trova a otto punti dalla Castellanzese (vittoriosa sul campo del Sant’Angelo) e non disputerebbe i playout. In ottica salvezza diretta, balzo in avanti importante della Nuova Sondrio che ha battuto il Breno e si è portata a +13 dal Fanfulla (diciottesimo). Il Sangiuliano ha ottenuto un successo chiave contro l’Arconatese, che è ad un passo dall’Eccellenza. Restano gli ultimi 180 minuti per capire se si disputeranno i playout.

Le parole di alcuni protagonisti a 91° minuto

CASATESE-MERATE, IL DS RHO

“Gran bella partita da ambo le parti. Abbiamo fatto bene fino al 2-0 poi al 75′ abbiamo preso gol e siamo andati in difficoltà. Un po’ un passaggio a vuoto, loro bravi a trovare il pareggio e il nostro terzo gol è stato rocambolesco. Dobbiamo continuare a crederci. I miracoli possono succedere, ma più che miracolo dev’essere un tracollo loro (dell’Ospitaletto n.d.r) che ora non può succedere. E noi dobbiamo innanzitutto vincere con Desenzano e Sant’Angelo. Sono i giocatori e lo staff che meritano la vetrina per quello che stanno facendo.”

PRO PALAZZOLO, IL DS ZANARDINI

Una partita dove è venuto un acquazzone importante e il campo di Lodi sappiamo com’è. Io non mi attacco ad alibi o scuse quindi non parlo solo del campo. Sapevamo cosa potevamo trovare. Sento di fare un plauso ai ragazzi perché hanno fatto la gara che dovevano. Se uno guarda la classifica, giustamente dal Palazzolo ci si aspetta qualcosa in più. Io ragiono sulla mia gestione e ringrazio ragazzi e staff perché hanno fatto un ottimo lavoro. Logicamente quando rincorri devi sbagliare il meno possibile. Io a Palazzolo sto molto bene e con il presidente ho un ottimo rapporto. Sarei felice di continuare questa avventura, ma le ufficialità deve darle il presidente. Vogliamo fare i playoff da protagonisti e arrivare più in alto possibile”.

DESENZANO, IL DS LAURINO

“Una partita in cui si è giocato solo il primo tempo poi è scoppiato un nubifragio. Oggi (ieri n,d,r) è arrivata la matematica che non vinceremo il campionato, ma era da un po’ di partite che l’Ospitaletto aveva ingranato la marcia giusta. Lo scontro diretto ha rilanciato mentalmente loro. Per noi è stata una mazzata, ma abbiamo saputo reagire e va fatto un plauso alla squadra. Dobbiamo finire al meglio. Con la Casatese-Merate sarà una bellissima partita e alla fine faremo i conti. Non abbiamo ancora definito nulla per la prossima stagione“. 

CHIEVO VERONA, IL DS SACCHETTO

“Stagione di alti e bassi, non abbiamo iniziato al meglio ma poi ci siamo ripresi. Il tecnico (Allegretti n.d.r.) conosceva già la piazza e il suo ritorno è stata una decisione corretta. Non abbiamo fatto il giusto mercato a dicembre a livello numerico e questo non ci ha dato la possibilità di giocarcela fino in fondo. 54 punti è comunque il record per noi in questa categoria. Si sono inseriti due soci e dobbiamo ancora parlare degli obiettivi della prossima stagione”.

Asia Di Palma

Il Codogno rinnova Calzi: ufficiale l’accordo per le prossime tre stagioni

Il Codogno si affida al suo attuale direttore e il prolungamento è classico delle società che hanno un ottimo progetto nel medio/lungo periodo.

Si parte dal direttore

Sappiamo che sono i direttori a fare le squadre e il Codogno è talmente soddisfatto dell’operato del suo DS che arriva un accordo per le prossime tre stagioni. Gianpaolo Calzi guiderà la costruzione della società lodigiana nel corso dei prossimi anni e logicamente il tutto è dovuto alla rapida risalita dalla Promozione, ma soprattutto a questo clamoroso campionato che sta conducendo il club ai play-off. Passiamo al comunicato ufficiale del club della provincia di Lodi attualmente al quinto posto in classifica.

Comunicato ufficiale

“UFFICIALE. Gianpaolo Calzi rinnova con il Codogno, per le prossime tre stagioni sarà il nostro Direttore Sportivo! A fronte degli ottimi risultati raggiunti in questa annata sportiva, aldilà di quello che sarà il suo epilogo, la dirigenza è felice di annunciare la permanenza del D.S. nella nostra società. Con Gianpaolo è stato raggiunto un accordo triennale, nella speranza di proseguire il percorso di crescita già iniziato nella passata stagione e di raggiungere insieme grandi traguardi”.

Nicola Badursi

Oltrepò storico e salvo, parla il DS Raso: “Questa squadra ha valore e lo ha dimostrato. Futuro? Credo di aver chiuso un ciclo, devo riflettere”

Dopo la vittoria con il Vado (1-0) che garantisce matematicamente la categoria anche per l’anno prossimo per i biancorossi, il DS dei pavesi ha parlato ai nostri microfoni dopo il grande traguardo raggiunto. Giovedì 17 aprile diventa una data storica per la neonata società Oltrepò, che ha visto la luce nell’estate del 2022 nell’unione tra Varzi e Broni e in 3 anni è arrivata alla salvezza in Serie D. Una finale playoff persa nel 2023, la vittoria del campionato nel 2024 e ieri il piattone destro all’angolino di De Rinaldis che sfrutta il vantaggio assegnato dal direttore di gara per il fallo di Monteverde su Hrom vale un altro pezzo di storia: l’Oltrepò è salvo con due giornate di anticipo e con una rimonta straordinaria. Tra i grandi architetti di questa impresa c’è il DS Nicola Raso, che al nono anno al fianco del presidente Catenacci ha realizzato una grande impresa per tutto l’ambiente della provincia di Pavia. Ecco le sue parole dopo il grande traguardo raggiunto:

 

Direttore come è avvenuto il processo che ha portato alla costruzione di una squadra partita come “cenerentola” del girone e salva con 2 giornate di anticipo?

“L’annata è sicuramente partita con questo elemento dei problemi economici che, durante il corso della stagione, per il 90% sono stati sistemati e si sta andando avanti a farlo, quindi dall’inizio abbiamo deciso di fare una squadra sostenibile. A quel punto, non fermandosi più nessuno degli artefici dell’anno scorso, che comunque ringrazierò sempre perchè si sono dimostrati professionisti e hanno capito la situazione, si è cambiato molto rispetto a come costruivamo di solito le squadre. Dal momento che avevo già visionato questi ragazzi da inserire come quote, sono andato su quelli che conoscevo come De Rinaldis e Spatari, che avevo già contattato l’anno scorso prima di prendere Alvitrez e Citterio. Poi ovviamente hanno mantenuto la categoria e il loro trasferimento è slittato di un solo anno. Ma anche i ragazzi del Piacenza, li conoscevo bene e li avevo visti in prima persona. Sono andato su un gruppo di ragazzi che si conosceva e ho cercato di creare un amalgama senza i 2 o 3 anziani che in un gruppo così giovane avrebbero trovato magari qualche difficoltà dal punto di vista comunicativo e del rapporto. Ho lavorato su quell’idea lì, dal primo giorno ho detto che non temevo assolutamente di fare la stagione nonostante le voci che giravano, perchè ritenevo che fossero tutti giocatori forti. Non potevamo comprare l’esperienza ma dovevamo lavorare sulle nostre qualità come la freschezza, la velocità, la quantità e la forza del gruppo. Poi se devo dire che l’1 agosto dicevo che mi sarei salvato in anticipo sarei bugiardo, però ero convinto di quello che stavo facendo, non era un’idea folle nella mia testa. Ovviamente, sono schietto, se non ci fossero stati problemi precitati avrei preso un’altra strada e avrei fatto una squadra più standardizzata con i soliti parametri, ossatura con qualche esperto e giovani di contorno. Ho dovuto fare di necessità virtù e credo di esserci riuscito. Voglio ringraziare lo staff, di quest’anno ma anche dell’anno scorso perchè se oggi siamo qui è anche merito loro, tutto il mondo Oltrepò che ci è sempre stato vicino, il presidente e i giocatori, che per loro questo sia un inizio di una carriera importante”.

 

 Lei è da molto tempo con il presidente Catenacci, quali sono le sue idee dopo 9 anni e dopo questo traguardo?

“Penso che ormai il mio ciclo si sia chiuso dopo 6 anni di Varzi e 3 di Oltrepò. Ho fatto una finale playoff il primo anno di Oltrepò, l’anno scorso ho vinto il campionato, quest’anno ho raggiunto la salvezza, quindi ho dato tanto. Ora non penso al futuro perchè dovrei sedermi a un tavolo e capire quali siano i progetti futuri, ma un ciclo sicuramente lo abbiamo chiuso. Adesso vedremo se ne apriremo un altro, se non si aprirà, se si aprirà da un’altra parte. Sono aperto a tante situazioni ma credo che questo ciclo di lavoro sia finito. Devo valutare, se ogni anno era scontata la mia permanenza ora devo riflettere perchè bisogna anche essere intellettualmente onesti, se uno ritiene di non poter dare nulla in più deve lasciare il passo perchè il progetto Oltrepò comunque va avanti”.

 

Si sarebbe mai aspettato un traguardo simile, campionato vinto e salvezza in D con due giornate di anticipo, al suo primo giorno in questo ambiente?

“Devo dire che la prima cosa che mi ha detto il presidente quanto l’ho conosciuto è che lui voleva andare almeno in Serie D, quindi era l’obiettivo che ci eravamo imposti. Ci abbiamo messo forse un po’ di più perchè eravamo in Promozione, quindi erano 3 categorie. Però penso che il nostro peggior piazzamento, tolto quello di quest’anno che ha un valore completamente diverso, sia stato il quinto posto. Per questo dico che il ciclo è finito però sì, l’obiettivo che ci eravamo imposti lo abbiamo portato a termine. Al momento non ho niente in mano, ho pensato solamente alla salvezza dell’Oltrepò. Ad oggi può succedere di tutto, che io rimanga oppure no”. 

 

Quali sono le sensazioni di una società neonata che fa grandi progressi anno dopo anno passando anche davanti ad altre big del territorio come il Pavia, o la Vogherese quest’anno in termini di classifica, il Casteggio…?

“Non saprei perchè il nostro segreto è sempre stato quello di non guardare cosa facessero gli altri. Sinceramente non ci ho mai pensato, ma è dovuto al fatto che comunque io affronto tutto in maniera molto serena e umile, pensando solo al lavoro. I complimenti che mi sono arrivati tra ieri e oggi dei miei ex calciatori mi fanno piacere perchè sanno qual è il mio modo di operare e cerco sempre di non lasciare niente al caso, ma questo è quello che mi ha insegnato anche il presidente. Lui come persona e come professionista mi ha sempre sostenuto, anche nelle scelte. Tornando alla domanda non saprei di fatto come rispondere, ma credo che sia una cosa importante. Vincere non è mai facile, perchè per giudicare una vittoria o una sconfitta devi esserci comunque e sapere cosa succede all’interno”. 

 

C’è qualche sassolino nella scarpa che vorrebbe togliersi dopo quanto detto a inizio stagione?

“In realtà no perchè non fa parte del mio stile, però posso dire che probabilmente questi ragazzi hanno fatto qualcosa che ci deve far riflettere, a tutti gli addetti ai lavori. Il vero giudice il calcio non sono mai le parole che si dicono all’inizio della stagione ma è sempre il campo. Ho confermato l’allenatore dopo 5 sconfitte, al ritorno dopo 6 sconfitte di fila ancora ho emesso un comunicato in cui ribadivo la fiducia nel tecnico. Secondo me con la programmazione e con la pazienza, che nel calcio non c’è mai, si può costruire qualcosa. Perchè se veramente si vuol far nascere un progetto non si può ogni anno cambiare le persone. Noi siamo andati avanti e abbiamo creduto nello staff anche nei momenti duri, la società ci ha dato fiducia perchè alla fine io faccio più parte dello staff che della società essendone il capo. I giocatori abbiamo cercato di aiutarli  nei momenti difficili e quindi mi sento di dire, a chi non credeva in questi ragazzi, di vederli per il loro valore, che è altissimo. Per loro è solo l’inizio, come gli ho detto ieri. L’Oltrepò per loro non deve essere un punto di arrivo ma di partenza, e spero di vederli in categorie importanti”. 

 

C’è un momento che si porta dietro in maniera importante di questa stagione?

“Sono stati 9 mesi duri e importanti a livello emotivo, sia nel bene che nel male. Dico il primo punto fatto in campionato, contro il Città di Varese dopo 5 sconfitte. Da lì ho visto la scintilla che è scattata, perchè noi avevamo chiuso l’andata con l’Albenga a 23 punti, e abbiamo chiuso a dicembre con un fattore mentale devastante, che è quello che abbiamo ora dopotutto. Io sapevo che a noi ci sarebbe servita una vittoria per tornare in corsa, e dico quel momento perchè è partito tutto da lì”.

 

Il progetto Oltrepò può puntare ancora più in alto?

“Sicuramente andrà avanti con o senza Nicola Raso, bisogna poi cercare poi di assestarsi, come ripetuto più volte anche con il presidente. I prossimi anni saranno di assestamento e mantenimento della categoria, perchè poi secondo me bisognerà lavorare sulle strutture, le attrezzature che servono per fare calcio e non solo sulla rosa. Il settore giovanile sta crescendo ma si sta creando un qualcosa di importante e credo che la filosofia non cambierà, sarà un’impronta giovane e territoriale ma indirizzato al mantenimento della categoria. Finchè non si crescerà a livello di strutture e società per fare qualcosa in più ma credo che il bacino dell’Oltrepò debba essere questo qui”.

 

Secondo lei c’è una differenza anche dal punto di vista delle difficoltà sui gironi A e B? Quando siete stati promossi avevate qualche tipo di preferenza?

“Nel girone B secondo me ci sono più squadre che investono rispetto all’A, quindi la qualità è più alta. Chiaramente però qualità non significa per forza maggiore difficoltà, ne trovi diverse nei due gironi. Nel B trovi sicuramente più formazioni strutturate e pronte per fare la D, senza pensare esclusivamente al soldo ma all’organizzazione e alle strutture. Ci sono delle corazzate con cui competere diventa più complicato, forse nell’A si trovavano più squadre con una realtà come la nostra, ma comunque non bisogna dimenticare che qui ci sono piazze come il Città di Varese e il Vado, squadre forti ce ne sono”. 

 

Ivan Oioli

Desenzano 1-0 Vigasio | Procaccio regala tre punti sotto il nubifragio: le pagelle

Il Desenzano ed il Vigasio si sono date battaglia nel corso dell’ultima sfida di campionato. Tutti i voti assegnati alla fine dei novanta minuti.

Desenzano

Morello
Pochi sussulti veri e propri verso la porta, ci mette una pezza in qualche modo su Boni su un tiro non semplice
Voto: 6

Antonelli
Altra gara di sostanza e presenza importante. Sfiora un gran gol da fuori e colpisce un palo con un bell’inserimento.
Voto: 7

Gori
Esperienza e quantità anche sotto il diluvio. Mette ordine a centrocampo e inventa a occhi chiusi un assist geniale per Antonelli che stampa il palo.
Voto: 7

Quaggio
Dopo due gare a segno la pioggia spegne il fuoco del bomber che non riesce praticamente mai a tirare verso la porta. Nelle due occasioni che ha il campo lo tradisce.
Voto: 6

Polenghi
Tanta lotta, tanta garra, palloni persi e recuperati. Una gara complessivamente sufficiente per il 14.
Voto: 6

Ntube
Disinnesca l’attacco biancoblù con interventi duri ma efficaci. Gioca con un giallo sulla testa da inizio partita ma lo fa diligentemente.
Voto: 7

Biondini
Buona gara anche dell’esterno anche se un campo molto complicato sulle fasce la influenza e non poco.
Voto: 6

Procaccio
Man of the match della gara con cui si riscatta dopo il rigore sbagliato a Crema. Le azioni offensive partono sempre da lui, anche se il campo pesante toglie qualità a un giocatore molto bravo palla a terra.
Voto: 7.5

17’ st Camarlinghi
Sicuramente non le condizioni più adatte per un giocatore come lui che fa dell’autolancio e dello scatto il suo punto di forza. Disegna un buon cross su angolo per Polenghi.
Voto: 6

Tomas
Roccioso e impenetrabile, nemmeno il nubifragio lo scalfisce. Rompe tutte le azioni del Vigasio e anche quando entra Tosi si impone di testa. Stoico.
Voto: 7.5

Casali
Gara difficile anche per lui sulle fasce, si distrae sull’imbucata di Boni per Hoxha ma il centrocampista grazia il Desenzano.
Voto: 6

Gasperi
Gara di sostanza e qualità anche per il centrocampista, non va mai al tiro ma il suo lavoro è prezioso.
Voto: 6

All. Gaburro
Gara complicata per le condizioni ma il Desenzano fa il suo e vince la terza di fila prima del crocevia finale per i playoff contro la Casatese Merate.
Voto: 6.5

Vigasio

Businarolo
Nonostante il campo e la palla scivolosa, mette in scena molti interventi importanti su Procaccio e Antonelli. Tradito dalla traiettoria velenosa e dal campo in occasione del gol partita.
Voto: 6,5

Novelli
Complicata gara sulle fasce con un campo decisamente avverso. Lotta moltissimo su ogni pallone possibile.
Voto: 6

Cinel
Nel primo tempo argina tutto quello che può arginare utilizzando molto il fisico, nel secondo tempo diventa di fatto una battaglia e la sua zona di campo diventa ingiocabile in proiezione offensiva.
Voto: 6

Hoxha
Parte da regista per poi diventare mezzala dopo l’ingresso di Casella. Stampa un palo su grande invenzione di Boni, poi nel finale sciupa una bella occasione da fuori calciando malissimo.
Voto: 6,5

Mboup
Grande gara di tutti centrali ma molto bene fa l’ex Caravaggio. Si avventa come un falco su tutti i palloni e vince parecchi contrasti.
Voto: 7

Frison
In mezzo alla tempesta il capitano fa un ottimo lavoro con la sua nave. Vince tanti duelli con Quaggio e soprattutto riesce a rilanciare spesso per ravvivare l’azione veneta.
Voto: 7

Mozzo
Il più attivo nel centrocampo del Vigasio. Va moltissimo a contrasto e spesso li vince, concedendosi anche qualche numero. Il primo tiro che fa della partita esce di poco.
Voto: 6,5

Capellari
La sua gara finisce praticamente subito, parte anche con buoni ritmi ma un contrasto lo manda ko.
Voto: 6

20’ st Casella
Entra e fa il regista con la sua esperienza. Nonostante il campo pesantissimo sbaglia pochissimi palloni.
Voto: 6,5

Boni
Gara difficile per l’attaccante con un campo impraticabile e una difesa avversaria fortissima, però gli spunti non mancano. Inventa per Hoxha sull’azione del palo, va vicino all’1-1 con un tiro forte e velenoso e nella ripresa lotta fino alla fine.
Voto: 6,5

28’ st Vetere
Ingresso che mette qualità, dal suo tiro scaturiscono le proteste del Vigasio per un tocco di braccio di Antonelli difficilmente sanzionabile.
Voto: 6

Fanini
Spesso coinvolto nella manovra, fa più fatica di Boni a trovare spazi. Di testa emerge spesso ma non trova i pertugi giusti per fare male.
Voto: 6

Amoh
Combatte tanto sulla fascia ma gli spazi sono veramente pochi.
Voto: 6

17’ st Tosi
Entra per dar man forte di testa, fa quel che può
Voto: 6

All. Florindo
La squadra gioca una buona gara contro un’avversaria forte e che difficilmente prende gol. La sfida con la Pro Sesto è l’ultimo grande scoglio per coronare una stagione decisamente positiva.
Voto: 6,5

 

 

Il Casarano torna in Serie C, nel segno della famiglia Filograna: trionfo per i leccesi nel girone H

Anche il girone H ha la sua regina: si tratta del Casarano Calcio.

Festa rossoblù a Casarano

Una città che sfiora i 20 mila abitanti è dalle 17 di ieri pomeriggio che sta festeggiando per un grande traguardo. Il Casarano Calcio è tornato in Serie C dopo 26 anni e la comunità leccese, in pieno Salento, sta vivendo un momento di gioia incontenibile. Ieri la squadra rossoblu ha battuto la Fidelis Andria e ha guadagnato l’aritmetica promozione in Serie C grazie ai sette punti di vantaggio sulla Nocerina, seconda, a 180 minuti dalla fine del campionato. Un successo celebrato davanti ai propri tifosi che, allo stadio “Capozza”, hanno creato l’atmosfera delle “grandi occasioni” come sempre fatto durante l’anno. L’obiettivo sin dall’inizio della stagione era far rivivere ai tifosi la magia degli anni d’oro quando al comando c’era la famiglia Filograna. La stessa famiglia che in estate è tornata alla guida del Casarano con Antonio Sergio Filograna, nipote dello storico presidente nel periodo tra il 1978 e il 1999, che ha subito messo in chiaro le ambizioni della società. La piazza è tornata a respirare la voglia di calcio professionistico e, grazie alle prestazioni della squadra, il sogno ora è realtà. Il cammino, però, nel girone H non è stato tutto rose e fiori…

La svolta a dicembre

I numeri alla 32° giornata dicono: 73 punti, 21 vittorie, 10 pareggi e una sola sconfitta, ma il cammino ha avuto anche qualche ostacolo. Per una squadra che vuole vincere, un passo falso può essere fatale e a dicembre il presidente Filograna ha preso una decisione importante per dare una svolta alla stagione: cambiare allenatore. Scelta che si è rivelata vincente. Il 12 dicembre la società rossoblu ha sollevato dall’incarico Giovanni Laterza dopo la sconfitta con la Fidelis Andria e un mese (10 novembre-8 dicembre) con due vittorie, due pareggi e una sconfitta. Al posto di Laterza è subentrato Vito Di Bari, che h guidato, giornata dopo giornata, la squadra al trionfo e proprio contro la Fidelis Andria ha raggiunto l’obiettivo. Diciassette partite, tredici vittorie e quattro pareggi. 

Oltre all’allenatore, va sottolineata la stagione dei grandi acquisti estivi come ad esempio Nicola Loiodice. L’attaccante barese, stella anche della King’s League, è approdato al Casarano dall’Altamura ha siglato 13 reti e servito oltre 10 assist in campionato. Fondamentale poi l’esperienza di Andrea Saraniti o di chi ieri ha segnato tre delle quattro reti: il difensore Javier Morales, l’attaccante Leonardo Perez e il centrocampista Mauro Cerutti. 

Dopo 26 anni è di nuovo Serie C.

Asia Di Palma

Forlì, otto anni dopo è di nuovo Serie C: trionfo dei biancorossi al “Tullo Morgagni”

Il girone D ha la sua regina: il Forlì è ufficialmente campione e torna in Serie C dopo otto anni.

Il sogno è realtà

Una cavalcata durata 32 giornate per coronare il sogno atteso otto anni: il Forlì è ufficialmente promosso in Serie C. I biancorossi hanno sconfitto di misura la Pistoiese grazie alla rete di Elia Petrelli, che ha raggiunto quota tredici gol in stagione. Un trionfo avvenuto davanti ai propri tifosi al “Tullo Morgagni” di Forlì. Al 41′ il centravanti, classe 2001, ha sfruttato un’indecisione della retroguardia avversaria ed ha punito la Pistoiese. Il Forlì raggiunge così quota 81 punti e con sette punti di vantaggio, a 180 minuti dal termine, del campionato può festeggiare. Un’annata quasi perfetta: 41 punti in 16 partite in casa, 40 in altrettante in trasferta; miglior attacco con 70 reti e uguale si può dire della difesa con 20 reti subite. In 36 turni di campionato, il Forlì di coach Miramari ha subito solo tre sconfitte: il sei ottobre contro il Tau Altopascio (al momento capolista), il 9 novembre contro il Ravenna e l’ultima il 19 gennaio contro lo Zenith Prato.

Un dominio totale nel 2025

Dalla sconfitta del 19 gennaio 2025 il Forlì ha saputo poi solo vincere: dodici successi di fila per conquistare il girone D. Dalla partita del 26 gennaio contro il Corticella a quella odierna con la Pistoiese sono arrivate 25 reti e in ben otto gare i biancorossi hanno mantenuto la porta inviolata. Numeri che dimostrano la grande forza dei biancorossi, che dalla 15° giornata non hanno più lasciato la vetta della classifica e non hanno dato possibilità al Ravenna di riaprire il campionato. Il 23 marzo, infatti, le due squadre romagnole si sono sfidate sul campo del Forlì, che in quel momento aveva solo due punti di vantaggio. Quella partita, vinta dal Forlì, ha dato ai ragazzi di Miramari lo slancio verso la Serie C: difatti i biancorossi hanno allungato a più cinque sulla diretta concorrente e hanno continuato a vincere. Dopo Pasqua il Forlì sfiderà il San Marino Calcio e chiuderà il campionato in casa contro l’Imolese. Il 4 maggio rappresenterà un momento di grande festa al “Tullo Morgagni”, ma intanto la data da segnare sul calendario è quella di oggi. Il 17 aprile 2025 il Forlì torna a rivedere il professionismo.

Asia Di Palma

Il Collegio di Garanzia del Coni accoglie il ricorso di Criscitiello contro la maxi squalifica

Dopo aver accolto il ricorso del club in merito alla giornata a porte chiuse da disputare nella stagione corrente, il Collegio di Garanzia del CONI ha comunicato di aver accolto anche il ricorso presentato da Michele Criscitiello. Il patron della Folgore Caratese, infatti, era stato squalificato fino al 30 giugno 2026 dopo Folgore Caratese-Club Milano dello scorso dicembre. Il 14 dicembre poi le sanzioni erano state sospese dalla Corte Federale della FIGC in attesa di accertamenti. Criscitiello, come annunciato dal club, si riserva di valutare ogni azione giudiziaria dopo il successo ottenuto in ambito sportivo.
La Folgore Caratese oggi affronterà il Ciliverghe nella 36^ giornata di campionato.

Il comunicato del club

“Il Collegio di Garanzia del CONI si è pronunciato in merito al ricorso proposto da Michele Criscitiello avverso la decisione della Corte Sportiva di Appello FIGC, III sezione, che lo aveva condannato ad una lunga inibizione che gli era stata inflitta nel mese di dicembre dopo un referto arbitrale duro che non ha rappresentato in modo chiaro quanto accaduto realmente. Il ricorso è stato accolto e il Collegio ha rinviato la causa alla Corte Sportiva di Appello FIGC. Michele Criscitiello, dopo il successo ottenuto in ambito sportivo, si riserva di valutare ogni azione giudiziaria anche nei confronti di coloro i quali hanno descritto circostanze inesatte ed alterate.”

Asia Di Palma

Nuova Sondrio, ricorso dopo la sanzione del Giudice Sportivo: “Motivazione non conforme a quanto realmente accaduto”

La società valtellinese ha annunciato che presenterà ricorso nei confronti della decisione del giudice sportivo di comminarle 1200 euro di multa per quanto sarebbe accaduto al termine della sfida della 35° giornata.

Le parole dell’allenatore

La Nuova Sondrio domani affronterà il Breno nella 36° giornata di campionato e l’allenatore dei biancoazzurri ha sottolineato come la società non sia rimasta soddisfatta della direzione di gara del match contro la Pro Palazzolo. Marco Amelia ha dichiarato: “Da uomo di calcio leggere quelle parole (sul referto n.d.r) brucia perché non riscontrano la verità dei fatti perché ho accompagnato io l’arbitro fuori dal campo. Questa gente deve stare lontana dal calcio. Chi deve vigilare sugli arbitri di Sere D deve farlo”. Il giudice sportivo ha motivato così la sanzione alla società valtellinese: “Euro 1.200,00 NUOVA SONDRIO CALCIO SSD
Per avere, al termine della gara, persona non identificata ma chiaramente riconducibile alla società, stretto con forza la mano del
Direttore di gara e rivolgendogli espressioni irriguardose, offensive e gesti irridenti, che reiterava più volte a distanza ravvicinata. Per indebita presenza nello spazio antistante lo spogliatoio di persone non autorizzate né identificate.”

IL COMUNICATO UFFICIALE

“La Nuova Sondrio comunica che presenterà formale ricorso nei confronti della decisione del giudice sportivo per i fatti verificatosi al termine dell’incontro disputato domenica alla Castellina, ritenendo la sanzione spropositata e la motivazione non conforme a quanto realmente accaduto”

Asia Di Palma

 

Dal 8-3 Promozione alla salvezza: Sangiuliano City-Arconatese è la sfida della verità

Quanto può cambiare nel mondo del calcio in sole tre stagioni è difficile da dire e prevedere. La dimostrazione tangibile, però, è sotto gli occhi di tutti e la sfida di questo giovedì rischia di essere decisiva in senso opposto rispetto solo qualche annata fa.

Dalle stelle…

L’ultima volta che il Sangiuliano City e l’Arconatese si sono incontrate tra le mura amiche della società gialloverde era finita in goleada, 8-3 per la precisione, con un club che dopo aver sognato (come suo solito) si era accontentato del nono posto finale, mentre l’altro esultava meritatamente per una storica promozione in Serie C. Sono passati meno di tre anni da quel giorno, era il 14 Maggio del 2022 e la situazione è diametralmente opposta.

I due team oggi

Il club del sud di Milano ha bisogno di tre punti che potrebbero valere la salvezza, ma le certezze e l’entusiasmo che si respirava 900 giorni prima sembra essere sparito nel nulla. Di quella magica squadra non è rimasto praticamente nessuno, gli ultimi capitani che hanno abbandonato la nave sono stati Matteo Bruzzone attualmente al Sant’Angelo e Pietro Cogliati destinazione Pro Palazzolo. Dall’altra parte nessuno se la passa meglio, perché dopo due altre due stagioni in continuo crescendo, quest’anno è tutto da dimenticare. L’Arconatese si aggrappa a questa sfida e a questi tre punti per avere ancora qualche chance salvezza e non rendere quasi vani gli ultimi 180 minuti. Una sfida tra due squadre che vogliono tornare grandi, ma per farlo hanno bisogno di salvare la pelle ed entrambe passano dello stesso risultato.

Nicola Badursi

Il Pavia viaggia verso la Sestese, ma la novità arriva dalla Prevendita con un’iniziativa benefica

Il Pavia sa che mancano solo 180 minuti a coronare un obiettivo che con il passare delle stagioni sta rischiando di tramutarsi in ossessione. Nel frattempo, ecco tutti i dettagli sulla prevendita per la sfida contro la Sestese.

L’iniziativa societaria

Una scelta importante da parte del Pavia è stata ufficializzata da qualche ora. Il club nel corso della prossima fondamentale sfida di campionato (l’ultima che si giocherà tra le mura amiche del Fortunati) ha deciso di donare in beneficienza un euro per ogni biglietto staccato. Un’iniziativa tutt’altro che scontata e che fa onore ad un club che si prepara a dare tutto sul campo da gioco per conquistare un obiettivo di primissimo livello e tornare in una categoria che alla città manca da troppo tempo.

Le parole del club

” Pavia-Sestese! 1 euro di ogni biglietto venduto sarà devoluto alla Pro Tetto”.

Nicola Badursi