Il patron Rigamonti della Nuova Sondrio Calcio si è raccontato ai microfoni di a TU X TU. Ecco le sue dichiarazioni e il punto sulla stagione. L’arrivo a Sondrio “Quando mi è stato consegnato il testimone devo dire che il campo era davvero in condizioni pietose, la squadra non esisteva praticamente più ed inoltre è […]
Il patron Rigamonti della Nuova Sondrio Calcio si è raccontato ai microfoni di a TU X TU. Ecco le sue dichiarazioni e il punto sulla stagione.
L’arrivo a Sondrio
“Quando mi è stato consegnato il testimone devo dire che il campo era davvero in condizioni pietose, la squadra non esisteva praticamente più ed inoltre è stata l’amministrazione a chiedermi di andare avanti. Io in maniera anche un po’ spavalda ho accettato ed è iniziato il tutto, anche perché pensavo di partire dalla terza categoria ed in realtà mi sono trovato in Promozione“.
Per quale motivo hai scelto il calcio?
“Principalmente perché una città come Sondrio non poteva non avere una squadra di calcio. Il mio obiettivo infatti era quello di arrivare in Serie D entro il 2026 (anno delle Olimpiadi). Ci siamo riusciti prima e questo ci ha riempito di gioia. Comunque c’è anche da dire che il calcio ti da una visibilità estremamente elevata, ma anche una grande responsabilità”.
Ti aspettavi un’ascesa così rapida? C’è un segreto?
“Il segreto è che c’è stato moltissimo impegno dietro. Quando siamo partiti mi sono affidato a tante persone perché era un mondo che non conoscevo. Io la prima cosa che ho fatto è stata chiamare giocatori valtellinesi per poterli convincere a tornare al Sondrio, ma logicamente essendo una società nuova in pochi ci hanno dato fiducia. Il primo anno in Promozione è stato un po’ un trauma, visto che in un girone abbiamo fatto sette punti. Poi abbiamo avuto una crescita graduale anche grazie ad una figura fondamentale come Salvadori”.
La partita che ti è rimasta nel cuore dopo tre anni di presidenza?
“Sicuramente lo scontro diretto per la Serie D con il Mapello. Ho visto lo stadio pieno con gente che addirittura non riusciva ad entrare è stato un momento da pelle d’oca e che ha portato a qualche lacrimuccia alla fine dei novanta minuti“.
C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare?
“Mollare mai, ma devo dire che c’è bisogno di sponsor, di aiuto da parte della provincia. La Nuova Sondrio Calcio deve esistere per tanti anni, ma io ho bisogno di una mano per fare tutto al meglio. Diciamo che non ho intenzione di volermi fermare“.
Nicola Badursi
17 Settembre 2024