A “D-Time” è intervenuto l’attaccante del Caldiero Lorenzo Zerbato per parlare della sua squadra, che ieri si è ripresa la vetta del campionato. Il classe ha raccontato cos’era successo con i tifosi del Piacenza e cosa vede nel suo futuro. “Il destino è nelle nostre mani , ogni domenica è una sorpresa. Mancano 270 […]
A “D-Time” è intervenuto l’attaccante del Caldiero Lorenzo Zerbato per parlare della sua squadra, che ieri si è ripresa la vetta del campionato. Il classe ha raccontato cos’era successo con i tifosi del Piacenza e cosa vede nel suo futuro.
“Il destino è nelle nostre mani , ogni domenica è una sorpresa. Mancano 270 minuti, chiaro che adesso ogni passo falso è fatale perché dopo non c’è più tempo per recuperare. Ci giochiamo tanto, per Caldiero è un momento storico penso che con programmazione, lavoro e struttura adeguata ci stiamo togliendo tante soddisfazioni.”
Era questo l’obiettivo ad inizio stagione?
“Noi abbiamo fatto i primi quattro anni a viaggiare tra i playoff e sesto-settimo posto. Quest’anno sono stati fatti investimenti importanti e l’obiettivo era arrivare tra le prime cinque. Ora siamo lì forse un po’ più alto di quello che ci aspettavamo.”
Sta facendo di più il Caldiero o meno le altre?
“Secondo me il Caldiero sta facendo di più perché abbiamo 6-7 ragazzi che vengono da annate non troppo soddisfacenti a livello di squadra ad esempio i ragazzi che erano a Breno o Montebelluna. A livello tecnico il fare di più ci sta, era solo a livello mentale che era difficile e abbiamo fatto di più su quell’aspetto. Ora stiamo parlando di dettagli, dove può fare la differenza la giocata, il palo o l’espulsione.”
Siete tutti in forma in questo momento in ogni reparto…
“A livello fisico e mentale arrivare a questo punto dove si è sgombri con la mente è fondamentale. Certe giocate e certi rischi li fai in questi momenti quando hai l’argento vivo addosso.”
Cos’era successo a Piacenza?
“Io esulto sempre con le mani alle orecchie, volevo prendere il pallone e metterlo sotto alla maglia perché divento papà. Il portiere bitta via il pallone e mi sono ritrovato sotto il settore del Piacenza e mi è venuto d’istinto di fare così ma per due secondi. Hanno rotto un cancello, sono entrati in campo, poi ci sono stati degli strascichi perché hanno trovato il mio numero di telefono, mi hanno chiamato non dicendomi belle parole. Poi tutto si è fermato e la cosa si è sistemata, poi mi ha scritto la pagina ufficiale chiedendomi informazioni, però preferisco.”
Hai cambiato solo due squadre in carriera come mai? Rimarrai a Caldiero?
“Nella prima parte ho fatto 7 anni a Legnago ed era legato al cartellino che avevo là poi era una società ambiziosa. A Caldiero è l’opposto, ho iniziato un percorso lavorativo importante e mi sono legato a loro per avere una serenità a livello d’ambiente per esprimermi meglio. Sono propenso a curare ogni minimo dettaglio. Dove sono stato bene mi è sempre piaciuto rimanere ed essere di riferimento. Non lo so, negli anni ho avuto diverse opportunità per fare il salto di categoria ma ho preferito di rimanere in D per motivi lavorativi ma mi sono promesso di farlo con il Caldiero.”
Qual è la squadra che temi di più?
“Diciamo che sicuramente quella che ho temuto di più nelle ultime giornate è il Piacenza, non posso nasconderlo. Ad oggi a me fa paura la Pro Palazzolo perché è una squadra che non prende gol. Ormai siamo tutte lì però, sono tutte gare difficili. Tutti possono perdere con tutti.”
Asia Di Palma
15 Aprile 2024