Roberto Candido dopo una grande stagione con la maglia del Siena fa il punto della situazione e dice la sua anche sul futuro Siete stati la prima promossa in tutta Italia, avete ammazzato il campionato sin dalle prime giornate, nonostante una squadra costruita da zero ed in poco tempo. Quanto è stata difficile questa stagione? […]
Roberto Candido dopo una grande stagione con la maglia del Siena fa il punto della situazione e dice la sua anche sul futuro
Siete stati la prima promossa in tutta Italia, avete ammazzato il campionato sin dalle prime giornate, nonostante una squadra costruita da zero ed in poco tempo. Quanto è stata difficile questa stagione?
“Una stagione difficile proprio perché la squadra è stata costruita una settimana prima dell’inizio ufficiale del campionato. Ci sono state tutte le dinamiche che dovrebbero portare a problematiche soprattutto all’inizio, ma lo staff e la presidenza ha lavorato al meglio per non darci alcun peso e permetterci di lavorare al meglio. Io fino al 20 di Ottobre non c’ero, ma già nel mese precedente erano stati ottenuti tanti risultati utili. Questo ha permesso di incrementare l’entusiasmo e vivere un cammino semplice”.
Cosa ti ha portato a scegliere il Siena in Eccellenza?
“Ero a casa svincolato, reduce da un’annata negativa per via del grave infortunio subito ed avevo voglia di una situazione che mi portasse entusiasmo e mi donasse le sensazioni che avevo un po’ perso. Sinceramente non ho valutato altro e non ho avuto problemi a scendere di categoria perché poi c’erano altri giocatori in rosa che avevano valutato palcoscenici importanti. Di conseguenza ero convinto di ricominciare con un progetto perfetto per me“.
Quanto pesa e quanta pressione c’è nell’essere l’attore protagonista di una piazza importante come Siena?
“Sono sempre stato motivato da situazioni in cui il calcio viene vissuto a pieno dalla piazza. Quindi c’è sempre stata tanta passione in ogni partita, poi il Siena arrivava da decenni dove ci sono state delle difficoltà e dei fallimenti. In questa avventura era fondamentale trovare la fiducia della città e riportare il pubblico allo stadio, una motivazione in più per rendere e onorare la maglia“.
Anche nel corso della prossima stagione continuerai a vestire la maglia del Siena?
“Sì, l’idea è quella di creare un gruppo valido per l’Eccellenza e mantenere una base anche per la D. Ad oggi non ho ancora accordi con la società, ma se ci fosse l’opportunità la terrei sicuramente in considerazione, anche per dare continuità a questo progetto iniziato diversi mesi fa”.
Adesso che avete ottenuto la promozione in Serie D, credi di poter fare la differenza sin da subito o ci sarà bisogno di un nuovo periodo di adattamento?
“Non credo ci possano essere grosse difficoltà, perché personalmente ho l’esperienza (avendo giocato anche in categorie superiori) e conosco benissimo il livello. Poi in Eccellenza ho trovato un’ottima qualità, soprattutto nelle prime dieci squadre del girone. Aiuta tanto che debbano giocare solamente due quote rispetto alle quattro che troviamo in Serie D e di conseguenza questo porta ad alzare il livello. Non ho trovato tanta differenza rispetto alla D”.
Hai giocato per diversi anni in D ed ora sei pronto per tornare, se c’è una regola che potresti cambiare nel regolamento quale sceglieresti?
“Credo che siamo un po’ tutti d’accordo sul fatto che la regola degli under non convince ed anzi è quasi controproducente per i nostri giovani. Bisogna trovare un metodo diverso per poter inserire i giovani, perché sennò finisce sempre che qualcuno esplode ma la maggior parte dopo 2/3 anni devono trovarsi un nuovo lavoro. La regola è negativa in primis per i giovani, ma soprattutto per altri ragazzi che essendo fuori dalla quota faticano a trovare squadra solo per via delle regole che sono da rivedere ed abbassano il livello dello spettacolo”.
Facciamo un passo indietro, dopo la clamorosa stagione con la Pro Patria addirittura da 10 gol, cosa è mancato per fare il salto di qualità? Di conseguenza c’è qualche rimorso nel percorso fatto fino ad oggi?
“Io ho sempre detto che rimorsi grossi non ne ho, perché le scelte fatte nella mia carriera sono sempre fatte con la testa e pensando che potessero essere il meglio per me. Dopo la Pro Patria anche le stagioni successive sono state davvero positive, basta ricordare il biennio a Bassano che è andato benissimo e infatti poi mi ha chiamato il Padova con cui ho vinto il campionato dalla C alla B. L’unica pecca sono stati i troppi infortuni che non mi hanno permesso di mantenere un rendimento continuativo, questo è il più grande dispiacere che ho. Anche quando sono sceso nei dilettanti ho sempre cercato avventure che mi permettessero di rendere nel migliore dei modi e cercare di giocare per vincere“.
Vuoi lasciare un messaggio ai tifosi bianconeri, dopo questa grandissima annata?
“Assolutamente sì, ho avuto il piacere di conoscere tanti tifosi e l’augurio è quello che tanta gente continui a seguirci, oltre che riappropriarci della nostra casa: il Franchi. Questo è stato l’anno della rinascita per il Siena calcio e deve essere un punto di partenza per il futuro”.
Nicola Badursi
22 Marzo 2024