Nel corso delle prime puntate di “B-Woman” abbiamo dato spazio, attraverso le parole, ai racconti delle donne, calciatrici e presidenti della Serie B femminile. Dalle difficoltà attraversate durante la propria infanzia e adolescenza, sia in famiglia che nella società, per poter giocare a calcio: “Non mi passavano mai la palla”, ” Non mi facevano giocare”, […]
Nel corso delle prime puntate di “B-Woman” abbiamo dato spazio, attraverso le parole, ai racconti delle donne, calciatrici e presidenti della Serie B femminile. Dalle difficoltà attraversate durante la propria infanzia e adolescenza, sia in famiglia che nella società, per poter giocare a calcio: “Non mi passavano mai la palla”, ” Non mi facevano giocare”, “Non fa per te”. Queste solo alcune delle frasi che le atlete si sono sentite dire nel corso della loro carriera: una carriera fatta di piccole o grandi conquiste (in base all’età e all’esperienza) ma comunque importanti per il presente e il futuro.
L’importanza di chi ci ha preceduto
Da Eleonora Goldoni ad Alice Pignagnoli: le calciatrici di Lazio e Ravenna hanno sottolineato come sia stato fondamentale ciò che è stato fatto dalle ex calciatrici e da chi si trova dietro le quinte. Il portiere, classe 1988, con la sua storia ha messo in luce un aspetto spesso trascurato nella vita delle atlete di alto livello come la maternità ed ha dichiarato: “Prima di me bisognava smettere dopo essere diventata mamma. Per me è un grande piacere ricevere messaggi di ragazze alle quali ho mostrato un’altra via possibile.” Mostrare un’altra via da percorrere e regalare consigli alle bambine che iniziano a vederle come idoli. L’esperienza, la determinazione e la mentalità come valori da seguire e che in ogni squadra le più esperte mostrano alle più giovani: “Spero appunto di aver trasmesso un po’ di cose del mio bagaglio di esperienza. Professionalità, essere atlete non solo in allenamento ma anche prima e dopo.” Queste le parole di Valeria Pirone ai nostri canali in una recente intervista. Essere leader di una squadra non passa solo dal campo, ma anche e soprattutto da fuori.
L’appartenenza delle donne
Nell’ultima puntata, il capitano della Ternana femminile, Federica Di Criscio ha sottolineato come le donne abbiano un forte senso di appartenenza e che se scelgono un progetto è perché ci credono fortemente. Un senso di appartenenza e di unione del gruppo che si è visto in tutte le squadre nel corso della stagione: dal “Romagna Mia” cantato dal Cesena Femminile in coro all’esultanza scatenata della Freedom dopo la vittoria in trasferta a Parma. Un’unione sottolineata anche dalla presidente del Brescia Femminile, Clara Gorno. “Credo che la solidarietà femminile possa fare la differenza. ” Inoltre, la numero uno del club biancoazzurro ha evidenziato come le calciatrici stesse e i presidenti debbano essere promotori del movimento e tutelare i propri diritti come hanno fatto i loro predecessori.
L’importanza del lavoro per raggiungere sogni ed obiettivi
Lavorare per i propri diritti, ma anche per i propri sogni. Ogni persona custodisce un sogno dentro di sé, ma sa che solo con il lavoro e la determinazione potrà raggiungerlo. Come Camilla Forcinella, portiere 2001 al Genoa, che sa che per poter raggiungere la Nazionale Maggiore nulla è scontato e bisogna giocarsi le carte sul campo. Tante hanno ricordato di aver iniziato a coltivare il proprio sogno giocando con i maschi come Linda Giovagnoli, difensore del Bologna: ” Io (ad esempio) ho dovuto iniziare a giocare con i maschi perché non c’erano squadre femminili nei dintorni.”
Senza dimenticare i sacrifici fatti per portare avanti il percorso scolastico come raccontato dalla giovanissima Giulia Sattolo del Tavagnacco: “In questo sport si fanno molti sacrifici, ma posso dire che alla fine vengono sempre ripagati in una maniera o nell’altra, e lì capisci quanto veramente ne valga la pena.” Sacrifici che quando vengono ripagati regalano gioie ed emozioni importanti: “Un’emozione unica, primo gol, tutta la squadra addosso, veramente molto bello”. Le parole di Linda Montesi della Res Women dopo il gol vittoria contro il Genoa alla 15° giornata. “Primo gol con questa maglia, che sono diventati due, un’emozione incredibile”, le parole di Caterina Ferin, attaccante del Parma, dopo la doppietta siglata nel match di andata contro la Ternana.
Il coraggio di scegliere
Un sogno è fatto di tappe e difficoltà, come ci ha raccontato Magda Nicolini, che a gennaio è tornata alla San Marino Academy dopo alcuni anni al di fuori del calcio. Una scelta fatta di tanto coraggio: tornare in un ambiente che era stato casa per dimostrare il proprio valore e rimanere. Nonostante gli anni lontani dai campi da gioco, gli insegnamenti appresi nel mondo calcistico non sono mancati nella sua vita: “Quello che più mi ha insegnato il calcio è la famosa resilienza di cui tanto si parla, quella capacità di incassare colpi e adattarsi a situazioni complesse cercando sempre di dare il massimo.”
Avere il coraggio di fare certe scelte non è mai semplice e Nicole Micciarelli (oggi all’H&D Chievo Women) lo aveva raccontato nel terzo episodio di “B-Woman”: “Ho preso la decisione di cambiare per una questione di stimoli per me stessa. Ma sono stati anni incredibili, San Marino sarà sempre casa mia e li ringrazierò per sempre.” Il coraggio di prendere e lasciare l’Italia come ha fatto l’ex portiere del Pavia Academy Maria Grazia Balbi, che nell’estate del 2016 è andata a Seattle o l’attuale portiere del Brescia Sabrina Tasselli che ha trascorso alcuni mesi in Islanda.
L’iniziativa
Per la giornata Internazionale della donna, l’Hellas Verona Women (così come quella maschile) scenderanno in campo con una patch dedicata alla ricorrenza. Le maglie poi andranno all’asta e il ricavato sarà devoluto a Hellas Verona Foundation: una charity che si occupa di fornire sostegno ai giovani in condizioni di fragilità.
Asia Di Palma
8 Marzo 2024