Coppa Italia Serie D – Domani in campo per le semifinali: il programma

Domani si scende in campo e lo si farà per le semifinali di Coppa Italia Serie D. Ecco il programma con le quattro pretendenti per un titolo prestigiosissimo.

Il programma gare

Mercoledì 12/02/2025 ORE 15:00

Martina-Guidonia Montecelio

Mercoledì 12/02/2025 ORE 17:30

Ravenna-Lavagnese

La coppa delle sorprese

La Coppa Italia Serie D si conferma (ancora una volta) la coppa delle sorprese. Le società arrivate alle fasi finali dell’ambizioso torneo occupano tutte posizioni di rincalzo nei loro gironi ad esclusione della capolista Ravenna e di un Martina Franca che sta dicendo la sua all’interno del Girone H della massima serie dilettantistica. Logicamente ci sono due grandi favorite, ma sui 180 minuti e soprattutto con squadre che probabilmente scenderanno con molte riserve visti gli impegni ravvicinati in campionato, potrebbe esserci spazio per dei colpi di scena.

Nicola Badursi

Fucina – Il Presidente Pace a ruota libera: “Gli arbitri ci vedono come uno show”

Dopo la sconfitta contro il Codogno, il presidente Pace fa il punto sul progetto Fucina e torna sull’arbitraggio di questa domenica. Non manca anche un pensiero per coach Tassi, con il presidente/mister che ci tiene a confermare nessun tipo di astio nei suoi confronti ed anzi opera nel massimo rispetto di una figura istituzionale nel calcio lombardo. Partiamo con l’intervista.

Cosa è successo domenica?

“Non voglio soffermarmi troppo sull’arbitraggio di domenica, anche se ci sono stati annullati due gol nettamente regolari e le immagini sono sotto gli occhi di tutti. Ci tengo a precisare, però, che il nostro progetto sembra essere visto con grande pregiudizio o quasi come un tabù soprattutto dalla classe arbitrale. Capitato più volte di essere visti come uno show proprio per tutto quello che ci portiamo dietro. Noi (come tutte le altre squadre) spendiamo soldi ed energie e di conseguenza vorremmo essere più tutelati“.

Il pensiero sul Codogno

“Dopo la mia intervista nel post partita, non sono mancate delle critiche nei miei confronti. Ci tengo a sottolineare che non ho nulla contro il Codogno, anzi è una squadra che dal mio punto di vista si trova in maniera meritata al secondo posto in classifica. Massimo rispetto nei confronti di mister Tassi, l’unica precisazione (oltre gli errori arbitrali) ho visto un team che ha espresso un calcio vecchio stile quasi anni 70″.

Come si trova in questa nuova veste?

Il calcio a livello dilettantistico è un cerchio esclusivo e molto chiuso. Il nostro progetto è un po’ come portare il Diavolo in Sacrestia. Questo porta alcuni tecnici o direttori a rifiutare la nostra chiamata perché c’è la condivisione ed anche molta gente che ci segue. La viralità del nostro progetto ci ha quasi costretti alla scelta del mister interno, io essendo l’unico con il patentino in società mi sono preso questa responsabilità. Non dimentichiamo che lo staff è rimasto ed io ho a disposizione un ottimo staff. Il problema, però, sorge perché gli allenatori non accettavano le telecamere prima della partita ed all’intervallo. Ci tengo a precisare che sarà solo per questa stagione, ma a partire dall’anno prossimo cercheremo delle figure di spessore che non abbiano paura di condividere i loro momenti nello spogliatoio con i ragazzi”.

Lei è contento di questa nuova realtà?

Sono assolutamente contento e positivo, i nostri report settimanali vengono visti da 5000/6000 persone e sfido chiunque a trovare un’altra squadra in Eccellenza con questo seguito. Va anche sottolineato che lo sport non deve essere solo soddisfazione e diletto di un direttore o di un presidente, ma anche condivisione. Se hai paura di condividere o non ti va bene, si vede che c’è qualcosa che non va”.

Tanti i cambi invernali, quanto ci vuole prima di trovare una quadra?

L’idea quest’anno era quella di fare molto bene e centrare almeno i play-off. Come ogni cantiere, però, ci sono delle fasi di costruzione. A prescindere dal nostro andamento abbiamo deciso di aggiungere calciatori importanti al progetto. Non dimentichiamo che nel calcio per vincere bisogna costruire e noi lo stiamo facendo, poi la vittoria potrà non arrivare oggi ma arriverà domani o dopodomani”.

Cosa è successo con Gelsi?

La decisione che abbiamo preso con il centrocampista è di comune accordo ed anzi mi ha sorpreso la maturità con cui ha affrontato il suo processo decisionale. Lui ha intenzione di diventare un creator calcistico e per farlo deve dedicarsi completamente a questa sua idea professionale”.

Il momento di bomber Picci?

Non mi posso lamentare di un centravanti come Picci. Nonostante si faccia soprannominare “il Loco” non è un elemento difficile da gestire ed anzi da una grande mano anche con i più giovani. Logicamente parliamo di un calciatore che ha 40 anni e deve gestirsi (come fa egregiamente) anche in settimana e con gli allenamenti”.

Nicola Badursi

Il Caravaggio piange la scomparsa di Carlo Mombrini, figlio del presidente onorario

Una notizia tragica ha sconvolto il Caravaggio e la comunità bergamasca.

All’alba di ieri un tragico incidente ha sconvolto la società del girone C di Serie D e tutta la comunità bergamasca: Carlo Mombrini, figlio di Giovanni, attuale presidente onorario del club, è scomparso improvvisamente. La tragedia è avvenuta poco dopo le 6 del mattino lungo l’autostrada Brebemi all’altezza del tratto Calcio-Antegnate e Chiari Ovest. Il 57 enne, come riportato dai soccorsi intervenuti sul luogo, era sceso dall’auto in una piazzola di sosta quando un grande autocarro lo ha travolto. Il noto imprenditore era da tempo alla guida dell’azienda di famiglia ed è stato ricordato con profonda commozione dalla comunità locale e da quella calcistica.

Il messaggio di cordoglio del Caravaggio

“Con infinita tristezza la società Usd Caravaggio si stringe attorno alla famiglia Mombrini per l’improvvisa scomparsa del caro Carlo.”

Tutta la redazione di BepiTv esprime le più sentite condoglianze al Caravaggio e alla famiglia Mombrini.

Asia Di Palma

La grande occasione e l’ambizione di una piccola piazza amante del pallone: l’intervista a Giuseppe Cacciatore, il condottiero del sorprendente Saluzzo

Decimo in classifica e autore fin qui di un campionato più che positivo, il fratello dell’ex giocatore di Hellas Verona e Chievo Verona ed ex tecnico del Treviso si è raccontato ai nostri microfoni in un’intervista esclusiva sulla sua nuova avventura nella squadra in provincia di Cuneo. Una carriera cominciata da Borgaro dove ha raggiunto la finale di Coppa Italia Piemonte poi persa contro l’Alba, la retrocessione dello scorso anno con lo Stresa prima della fusione con il Baveno e la nuova chance nell’ambiziosa piazza di Saluzzo, al ritorno in D dopo due anni. Ecco le sue parole:

 

Mister il campionato del Saluzzo sta procedendo in maniera decisamente positiva, come giudica la stagione fin qui e siete attualmente in linea con le richieste della società? Ha trovato differenze con la piazza che allenava lo scorso anno (Stresa) e quella di quest’anno?

“Stiamo facendo un ottimo campionato a mio parere, l’obiettivo è salvarci in tutti i modi anche tramite i playout e noi vogliamo riuscirci. Siamo in linea con l’obiettivo e forse abbiamo fatto addirittura qualcosa in più, anche perchè credo che nessuno si aspettasse che fossimo a questo punto. Per quanto riguarda le differenze tra Stresa e Saluzzo, non ne vedo molte. In entrambe le società ho trovato gente appassionata di calcio, poi ovviamente la categoria è diversa. In Serie D vai a giocare su campi importanti, ma a livello di ambiente ho trovato molti aspetti simili”. 

 

Nell’ultimo turno è arrivata una sconfitta con una diretta concorrente, la Vogherese. Come giudica la prova dei suoi e cosa è andato storto secondo lei?

“Praticamente ci è mancato solo il gol, nell’unica occasione concessa agli avversari siamo andati sotto e non l’abbiamo più ripresa. Dobbiamo essere più cattivi davanti e quando crei tanto devi concretizzare. Abbiamo fatto secondo me una grande prestazione ma non è bastata, perché con una squadra affamata di punti devi stare attento e devi avere la cattiveria di volerla buttar dentro. Ieri abbiamo giocato tanto dal basso bene e abbiamo fatto una prestazione importante. Dispiace non aver portato a casa punti che volevano dire avvicinarsi in maniera importante all’obiettivo, ma ne mancano 9 ancora e dobbiamo lavorare tanto”.

 

Mister cosa l’ha spinta a scegliere questa piazza in estate?

“Dopo un’annata come quella dell’anno scorso avevo bisogno di un nuovo stimolo. In un mondo come questo i feedback dei giocatori che alleni sono fondamentali, e infatti tramite quelli ho ricevuto una chiamata da Saluzzo e ho accettato. Non era facile e non è facile, l’obiettivo è la salvezza e io sono convinto che con tanto lavoro si possa far bene. Se potremo passare a obiettivi più grandi? Come dico sempre, l’appetito vien mangiando, salvarsi bene e progredire sempre di più può solo che contribuire a far salire l’interesse per la piazza e di conseguenza aprire prospettive importanti. Sono però cose che riguardano la società, io devo pensare solo a salvare questa squadra, poi di tutto il resto se ne riparlerà più avanti, in estate a tavolino”.

 

Alla prossima arriva il Città di Varese secondo in classifica, che gara si aspetta dai suoi e in generale?

“Abbiamo invertito il trend proprio all’andata contro di loro, ci ha dato consapevolezza dei nostri mezzi e uno stimolo in più. Questa sfida arriva nel momento giusto e noi arriviamo comunque da una buona prestazione. Ci mettiamo in gioco guardando il nostro cammino e imponendo la nostra idea di calcio. Quando usciamo dal campo e abbiamo dato tutto non abbiamo mai rimpianti. Affrontiamo tutte le partite a testa alta”.

 

C’è un giocatore nella vostra squadra che sta facendo un campionato fantastico, Castineira ha segnato 13 gol in 22 presenze, cosa ci dice su questo giocatore che è comunque relativamente giovane essendo un classe 2002?

“In Eccellenza ci sono giocatori importanti, bisogna solo andare a scoprirli e avere la consapevolezza di cosa possano darti nel tuo sistema di gioco. L’anno scorso contro di me allo Stresa avevo visto delle qualità importanti e non stava nemmeno benissimo quel giorno, rientrava da un infortunio alla caviglia. Lui è un giocatore con grandi margini di miglioramento, a volte è troppo frenetico ma stiamo parlando di un giocatore al primo anno in Serie D, quindi può crescere tanto”. 

 

Un’ultima domanda che esula un po’ dal tema Saluzzo: proprio nella giornata di ieri è stato comunicato l’esonero da Treviso di suo fratello Fabrizio. Da allenatore a allenatore oltre che da fratello a fratello, cosa gli consiglia dopo questo avvenimento?

“Deve prendersi del tempo per sé stesso e per la sua famiglia. Una piazza del genere è faticosa da reggere, hai tante aspettative e quando non vanno le cose è complicato. Anche a livello mediatico è difficile, ci sono tanti tifosi, ma quando passi in squadre importanti sono cose con cui sai di dover fare i conti. A Treviso Fabrizio è stato esonerato a 2 punti dalla vetta comunque, a volte ci vorrebbe solo una maggiore fiducia nei progetti ma nelle grandi piazze è così, quando non arrivano i risultati succede questo. Deve prendersi del tempo per fare un’analisi completa su tutto, da un esonero si può sempre migliorare per rimediare a un errore. Se vuoi fare questo mestiere devi accettare questi incarichi e queste pressioni, è normale, è un percorso giusto e crescere in piazze più piccole spesso ti aiuta a migliorare. La differenza con Saluzzo è proprio questa: lavoriamo in un ambiente più armonioso e con meno pressioni”.

 

Ivan Oioli

La Caronnese guarda al futuro e conferma la fiducia a mister Ferri: ufficiale il rinnovo

La Caronnese inizia a programmare il futuro ancora prima del termine della stagione sportiva a dimostrazione della grande fiducia tra la società e il mister. Il club rossoblu ha comunicato di aver rinnovato il contratto a Michele Ferri.

Ferri e Caronnese avanti insieme

Arrivato nella corsa finale della scorsa stagione, Michele Ferri ha saputo confermarsi sulla panchina rossoblu e, grazie al lavoro sul campo, ha ottenuto un importante rinnovo. Il prolungamento di contratto è arrivato a campionato in corso e con la squadra in piena corsa per la promozione, simbolo della grande sinergia tra società e allenatore. La Caronnese ha conquistato 44 punti in 22 partite frutto di 12 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte, entrambe con la Solbiatese. I numeri dicono che i rossoblu hanno anche la miglior difesa del campionato: solo 16 gol subiti. La squadra di mister Ferri ha stabilito una striscia di sedici risultati utili consecutivi: dal 29 settembre al 19 gennaio. In estate, la rosa è stata rivoluzionata con l’innesto di diversi giocatori tra cui Luca Malvestio, miglior marcatore del team, e Matteo Cannizzaro ed è riuscita a mantenere le aspettative. Sabato la Caronnese è riuscita a fermare il Pavia sull’1-1 e domenica prossima affronterà la Sestese per continuare a inseguire un sogno chiamato Serie D. 

Le parole della società

La società ha sempre dimostrato grande sinergia a partire dalla presidenza Terenziani, dal direttore generale sportivo Emiliano Nitti, affiancati dalle filosofie ESG sostenute dal vice presidente e responsabile del settore giovanile Riccardo Gioia. Queste le parole del dg Nitti dopo il rinnovo di mister Ferri: “Sono estremamente contento di questo rinnovo. Michele è uno di noi, ha sposato al 100% i nostri valori, ci intendiamo perfettamente e sono sicuro potrà lavorare ancora più serenamente nel proseguo di questo campionato in cui avremo ancora molto da dire. I nostri obiettivi sono chiari: la proprietà e il Cda della Caronnese hanno voluto già fin d’ora rinnovare la fiducia a Michele Ferri con cui stiamo già tessendo il futuro prossimo della squadra”.

Asia Di Palma

SERIE D GIRONE A: Derthona, il portiere Edoardo Cizza raggiunge quota 300 presenze in Serie D

Traguardo importante per l’ex estremo difensore del Casteggio e del Fanfulla, che in bianconero fa cifra tonda di gettoni nel quarto campionato italiano. Tanta esperienza tra Lombardia e Piemonte per Cizza dopo essere cresciuto nelle giovanili del Toro.

 

Un lungo viaggio

 

Formatosi nella Berretti granata, dopo una stagione di transizione (2014-15) all’Alessandria il classe ’97 passa alla Vogherese dove resta per 3 anni. Dopo l’esperienza rossonera passa al Fanfulla e resta tra le fila del Guerriero per 4 anni. L’anno scorso l’inizio della stagione al Derthona, il prestito al Casteggio in Eccellenza lombarda (dove colleziona 18 presenze, diverse ottime prestazioni e sfiora i playoff con i gialloblù) e quest’anno il ritorno a Tortona.

 

Festeggiamento con vittoria

 

Le 300 presenze Cizza le ha celebrate nella maniera migliore, conquistando 3 punti importanti in chiave classifica in casa della Cairese: 2-1 grazie alla doppietta di Mencagli. In chiave classifica un successo che pesa e che porta la squadra di Turi a +5 dalla zona playout e che danno morale in vista dello scontro diretto della prossima settimana contro l’Imperia.

 

Ivan Oioli

Colpo Nuova Sondrio, dall’Atalanta arriva il nuovo estremo difensore

La Nuova Sondrio si è assicurata le prestazioni di un nuovo estremo difensore nel corso di queste ore. Un calciatore che arriva direttamente dall’Atalanta: le ultime.

Il nuovo estremo difensore

Mattia Bianchi è un nuovo calciatore della Nuova Sondrio. L’estremo difensore arriva dopo una prima parte di stagione sempre in Serie D e soprattutto dopo essere cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. Il portiere classe 2005 e di proprietà della Dea non vede l’ora di fare la differenza e soprattutto prendersi un posto da titolare visto che in questa prima parte di stagione non ha trovato un grandissimo minutaggio. Nel corso della sfida salvezza giocata ieri pomeriggio contro il Crema è andato in panchina complice anche l’arrivo in quel di Sondrio che risale a poche ore fa. Passiamo alla sua carriera.

La carriera

Nella prima parte di stagione ha indossato la maglia dell’Ancona con cui ha messo a referto quattro presenze tra campionato e Coppa Italia Serie D, ma soprattutto ha collezionato il suo primo clean sheet nella massima serie del calcio dilettantistico. In totale in Serie D vanta 11 apparizioni con le maglie del già citato Ancona, ma anche di Follonica Gavorrano e Aquila Montevarchi. Adesso la chance a Sondrio in un team che lotta per la salvezza e che potrebbe anche darli tanta fiducia.

Nicola Badursi

Adesso è ufficiale: l’ex Caratese e Piacenza, Carmine Parlato riparte da Treviso

Adesso è ufficiale ed il tecnico Carmine Parlato è pronto per una nuova avventura nel mondo del calcio dilettantistico. Ecco tutti i dettagli su questo affare.

La nuova guida

L’obbligo promozione viene confermato dalla scelta odierna. Il Treviso deve tornare nel calcio professionistico e l’obiettivo è farlo questa stagione. Carmine Parlato è alla guida di una società di primissimo livello come il Treviso e questa rischia di essere la chiamata fondamentale per il futuro del tecnico. Il tecnico ha bisogno di rilanciarsi dopo due esperienze tutt’altro che fortunate con il Piacenza e con la Folgore Caratese. Logicamente la società veneta si affida ad un coach che di campionati ne ha vinti e ne ha vinti anche tanti. Passiamo ora al comunicato ufficiale e all’inizio di questo nuovo connubio.

Comunicato ufficiale

“Nella conferenza stampa odierna il Treviso FBC ha ufficializzato Carmine Parlato quale nuovo allenatore della prima squadra. Il tecnico biancoceleste, classe 1970, vanta un’esperienza ventennale come allenatore in Serie D, consolidata attraverso una carriera ricca di sfide affrontate con determinazione. Nella sua carriera il tecnico ha ottenuto per 5 volte la promozione in Serie C con Rovigo, Pordenone, Padova, Rieti e Trento e lo Scudetto Nazionale Dilettanti nella stagione 2013/14. Parlato verrà affiancato da Matteo Zulian nel ruolo di Vice Allenatore, confermati invece gli altri componenti dello staff tecnico. I saluti iniziali sono del Presidente del Treviso FBC Francesco Saruggeri “Vorrei ringraziare Fabrizio Cacciatore e l’allenatore in seconda per quanto fatto in questa stagione. Questa società crede nell’obiettivo di raggiungere la Lega Pro e la scelta di Carmine Parlato ricade in questa direzione”. “Diamo il benvenuto a Carmine Parlato – commenta il Direttore Generale Attilio Gementi -, conosce molto bene la categoria e i nostri giocatori. La Società non vuole lasciare nulla di intentato in queste ultime partite e questo inizio di anno nuovo con qualche difficoltà di risultato ha portato a questa scelta. Essendo una Società ambiziosa e la piazza importante abbiamo scelto un profilo d’esperienza che possa confrontarsi con il nostro palcoscenico e i nostri tifosi”. “E’ un piacere per me essere qua, ringrazio la Società per l’opportunità. – sono le prima parole in biancoceleste di Carmine Parlato – So cosa mi aspetta, cosa mi viene richiesto dalla società e con grande convinzione dei nostri mezzi farò in modo di portarla nella categoria che ambisce. Domani inizia il lavoro sul campo, credo che il gruppo sia forte e verificherò al più presto le mie idee in campo. A prescindere dall’aspetto tecnico tattico sarà importante il fattore mentale”.

Nicola Badursi

La Tritium non cambia marcia e viene sconfitta dal Tribiano in casa: le pagelle

La Tritium non riesce a tornare alla vittoria ed esce sconfitta dal match contro il Tribiano della 22^ giornata: decisiva la rete di Agello al 22′ del primo tempo. I biancoazzurri rimangono a quota 26 punti in classifica invischiati in zona playout, mentre il Tribiano sale a quota 33.

 

TRITIUM

Carriello: 6, incolpevole sul gol del vantaggio avversario, compie una gran parata nel secondo tempo per tenere a galla i suoi

Campani: 6,5, il migliore della Tritium assieme a Selmi, bellissimo il duello tutto fatto di velocità con Tchetchoua

Scietti: 5,5, impreciso con il pallone tra i piedi, posizionato male sul gol dell’ 1-0

Scalia: 5,5, tocca tanti palloni, ma non riesce a prendersi il campo necessario per rendere pericolose le sue giocate

Beretta: 5, molto impreciso e spesso fuori posizione

Selmi: 6,5, la manovra della Tritium inizia a girare quando lui non sbaglia più una giocata

Colombo: 5,5, ha un paio di occasioni per provare a calciare in porta oppure trovare un compagno ci pensa però sempre troppo

Longo: 5, soffre la fisicità del centrocampo avversario

Strada: 5,5, parte largo a sinistra per poi essere spostato sulla trequarti, cambio che dà i suoi frutti ma per pochi sprazzi di gara

Salom: 5, pericoloso solo in un’occasione su colpo di testa, per il resto difficile lottare con la difesa del Tribiano

Niang: 4,5, non è la sua giornata e si vede subito dai primi minuti quando fatica a trovare la sua posizione in campo, perde tantissimi palloni

Mawa: 6, entra bene in partita, i minuti finali di spinta per la Tritium portano il suo nome

Meli: S.V.

Invernizzi: 6, porta fisicità ed equilibrio in mezzo al campo, infatti nei minuti finali è la Tritium ad essere sempre offensiva

TRIBIANO

Ziglioli: 6,5, compie due parate importanti salva risultato

Caldera: 6, dalle sue parti Niang non ha la possibilità di essere pericoloso

Perini: 6, comanda la difesa e spesso esce vincente nel duello con Salom

Fondrini: 6,5, personalità e anche buona propensione con la palla ai piedi in zone offensive

Tremolada: 6,5, il grande ex porta a casa una partita di grande intelligenza, difende da terzino in una difesa a 4, quando deve attaccare si alza sulla linea dei centrocampisti

Koenig: 6, esce sulla distanza ma la sua fisicità è troppo importante per il centrocampo dei suoi

Mazzitelli: 6, qualità e lettura delle situazioni di gioco superiori a tutti gli altri 21 giocatori in campo

Bombino: 6,5, equilibratore del gioco, molto bravo a spezzare la maggior parte dei possessi avversari

Agello: 6,5, autore del gol che decide la partita, si mangia però il gol del possibile raddoppio

Paparella: 6, inizia bene poi si spegne complice anche l’abbassamento del baricentro dei suoi nel secondo tempo

Tchetchoua: 7, dal fisico non sembra, ma non perde un pallone e lo rifinisce con una qualità estrema. Le azioni passano da lui e diventano sempre pericolose

Romanini: 6, entra subito bene in campo, messo dentro per portare centimetri, non smentisce la scelta dell’allenatore

Pirola: 5,5, ha un’occasione ghiottissima in contropiede per chiudere la partita, troppo lento ad involarsi verso la porta viene raggiunto dal difensore della squadra di casa

Venturiero: S.V.

Berto: S.V.

Riccardo Noce

Eccellenza, nel girone A il Mariano si prende la vetta, nel B regna l’equilibrio e nel C la corsa al vertice si infiamma

Nel girone A la vetta della classifica ha un nuovo proprietario: è il Mariano Calcio di mister Rione. Nei gironi B e C, invece, la corsa playoff e playout sembra più equilibrata che mai.

Girone A

Il Mariano Calcio è volato in vetta alla classifica in solitaria grazie alla vittoria nel derby con il Meda. I gialloblu di mister Rione sono partiti con l’obiettivo della salvezza, da neopromossi, ma sin dall’inizio hanno dimostrato grandi qualità e continuità. Con 49 punti l’obiettivo di agosto può considerarsi ampiamente raggiunto ed ora inizia il bello: continuare a sognare e trasformare una favola in realtà. Il team brianzolo ha scavalcato il Pavia che nell’anticipo di sabato ha pareggiato con la Caronnese ed è stato raggiunto dalla Solbiatese. I nerazzurri sono tornati a vincere, dopo il k.o. con la Rhodense, alla prima panchina di mister Vito Grieco. La classifica in ottica promozione rimane comunque molto corta con la Rhodense di mister Gatti, che si conferma sempre più una certezza e sale a 46 punti. Gli orange sono seguiti dall’Ardor Lazzate, che in 28 minuti ha chiuso la sfida con il Robbio Libertas grazie a Giangaspero e al grande impatto di Flavio Becerri. Queste cinque squadre sono le candidate alla vittoria finale e visto l’andamento ci aspettano 12 giornate di fuoco.

Al momento, però, la squadra che sta vivendo il miglior momento di forma è la Sestese che, come il Mariano, ha conquistato 13 punti nelle ultime cinque partite ed è risalita in classifica fino a piazzarsi all’ottavo posto con 28 punti. In ottica salvezza, la Base Seveso ha mosso la classifica conquistando la seconda vittoria consecutiva, la terza della stagione, in uno scontro diretto ed ha superato il Robbio Libertas. La corsa salvezza, senza passare dai playout rimane comunque aperta e coinvolge diverse squadre.

Girone B

Sin dall’inizio della stagione la parola d’ordine degli addetti ai lavori, dai calciatori agli allenatori passando per dirigenti e presidenti, per definire questo girone è stata equilibrio. Le previsioni si stanno confermando sempre di più, settimana dopo settimana, e nel girone B nulla è scontato perché ogni domenica qualcosa cambia dai primi agli ultimi posti.

Basti pensare che dal quinto posto, ultimo valido per i playoff, al tredicesimo, primo piazzamento playout, ci sono solo dieci lunghezze. Con dodici partite ancora da giocare tutto è possibile. Il Mapello, che fin dalle prime giornate ha dominato il girone prendendosi un buon margine, ha rallentato nelle ultime tre partite dando l’opportunità alle avversarie di riavvicinarsi alla vetta. Possibilità di cui ha approfittato il Codogno, che ha battuto la Fucina non senza polemiche da parte dei brianzoli per via della gestione arbitrale, come sottolineato dal direttore Manfredi al termine del match.

La Trevigliese e la Cisanese si sono confermate al terzo posto a pari punti battendo rispettivamente Mapello e Leon. Quest’ultimi, come dichiarato da mister Joelson, hanno una grandissima qualità e finché la matematica non li fermerà inseguiranno l’obiettivo principale, senza nascondersi: vincere il campionato. L’Arcellasco, dopo un avvio con qualche difficoltà, conferma il proprio momento di forma con 16 punti nelle ultime sei gare. L’Arcellasco è proprio l’ultima squadra nei playoff, al momento, ma dal sesto posto al tredicesimo ci sono otto squadre in altrettanti punti. Nella giornata di ieri sono arrivate due vittorie importanti in trasferta per Lemine Almenno, che ha battuto il Ponte San Pietro e Tribiano che ha messo k.o. la Tritium. Quest’ultima non riesce a cambiare marcia: solo 4 punti dall’inizio del 2025.

Girone C

Anche nel girone C sembra regnare un discreto equilibrio con dieci punti, proprio come nel B, a separare playoff e playout. Al momento nessuno ha preso il largo e ieri la Rovato Vertovese, capolista, ha sfidato il Carpenedolo, terzo. Il match è terminato in pareggio con il Carpenedolo che, in inferiorità numerica per quasi mezz’ora, è riuscito a strappare un punto nel finale rimanendo a -3 dalla vetta. Vetta a cui si è avvicinata lo Scanzorosciate vittorioso sull’Atletico Castegnato. Anche l’Offanenghese ha ottenuto un importante successo sul Valcalepio ed è salito a 38 punti staccando momentaneamente la Soncinese, che ha perso con il Città di Albino. Quest’ultimo ha superato in classifica il CazzagoBornato e si è portato a -3 dal Darfo Boario (28). In quattro punti sono racchiuse sei squadre: Juvenes Pradalunghese (34), Castellana (32), BSV Garda (32), Castiglione (32), Cellatica (32) e Orceana (30). A differenza del girone B, nel C il gap tra seconda e quinta attualmente è maggiore (12 contro uno nel B) e se dovesse rimanere così la forbice di punti (9) non permetterà di giocare un turno.

Asia Di Palma