Il direttore Sestu, del Piacenza Calcio ha parlato in ESCLUSIVA a Be.Pi TV. Ecco le sue dichiarazioni su questa stagione e sul futuro del team
Come state vivendo questo periodo?
“Eravamo consapevoli di affrontare un campionato complesso e tosto con squadra importanti. Ne abbiamo avuto la conferma giornata dopo giornata e stiamo affrontando squadra dall’identità precisa oltre che dalle grandi qualità. Noi dobbiamo fare sempre il nostro con umiltà e voglia di recuperare tutti quelli avanti a noi”.
Quali erano le aspettative?
“Come dicevo si parla di un girone importante, ma gironi semplici non esistono perché ne vince sempre e solo una sola. Noi per il nome e per quello che rappresenta il Piacenza ci sono grandi aspettative. In un campionato come questo, però, servono tante qualità non solo quelle tecniche e fisiche ma anche altro. Le difficoltà sono tantissime e ne eravamo consapevoli, adesso tocca essere ancora più bravi per poter raggiungere il nostro obiettivo”.
Un avvio difficile, siete stati bravi a risalire la china?
“Sì, un inizio che ci ha costretto a fare un’ulteriore risalita ancora più difficile. Adesso sappiamo di aver trovato una buona quadra, ma non basta per raggiungere l’obiettivo ed anzi bisogna fare sempre di più”.
Quando si è il Piacenza (una piazza importante) e si è in un momento di difficoltà, è ancora più difficile risalire la china?
“Io credo che le difficoltà per un motivo o per un altro ci sono sempre. Il Piacenza accentua determinate problematiche perché da diverso tempo non andava in D. Ora tocca avere un ottimo equilibrio anche se non è semplice. Adesso abbiamo gestito i momenti più complessi, ma dobbiamo fare ancora di più”.
Come vedete la Varesina?
“Un team dal gioco interessante e con singoli di assoluto spessore. Parliamo di una squadra di qualità che merita assolutamente la posizione che ha. Proprio per questo dobbiamo essere ancora più bravi”.
Giocare in uno stadio così grande rischia di essere un handicap, per via anche degli spazi?
“Sinceramente no, perché i nostri tifosi ci hanno sempre sostenuto e sempre seguito con la stessa intensità. Lo hanno fatto anche ad inizio anno quando non era semplice e non siamo partiti al meglio. I nostri tifosi sono sicuramente quel qualcosa in più che sta facendo la differenza”.
Secondo lei, perché fate alti e bassi così evidenti?
“Ad esempio contro la Tritium è bastato un black-out totale. Abbiamo preso un uno-due in venti minuti che ci ha assolutamente stroncato. Diventa anche difficile da spiegare perché arrivavamo da diversi risultati utili consecutivi. L’importante era riprenderci e ci siamo riusciti”.
Contro la Palazzolo, due punti guadagnati o persi?
“Questo campionato è difficile e servono tutte le qualità citate in precedenza. Andare a Palazzolo non è stato semplice, un campo più difficile che ci ha impedito il nostro gioco e di conseguenza a quel punto bisogna anche saper tirare fuori altro. Il Pro Palazzolo va anche ricordato che è un’ottima squadra e noi venivamo dall’infrasettimanale contro l’Arconatese, perciò ci prendiamo il punto guadagnato“.
Ti senti che Piacenza è una piazza in cui non c’è margine d’errore?
“Non prendiamo mai giocatori per il nome. Noi ad esempio in attacco necessitavamo di un calciatore come Facu e lo abbiamo preso. Per le pressioni dico che l’importante è fare il lavoro al massimo senza farsi condizionare da voci o ciò che gira intorno”.
Cosa succede se il Piacenza non vince?
“La società ha le idee chiare, quindi a prescindere dalla categoria darà continuità al progetto che è la cosa che fa la differenza. Normale che l’obiettivo è provare a vincere già quest’anno, ma resta una società solida che darà continuità”.
Nicola Badursi