Caldiero Terme / La difesa è da record, meglio di Juventus e Milan

Il Caldiero Terme dopo la prima parte di stagione sta battendo record su record dal punto di vista difensivo. Ecco tutti i dettagli dell’ultimo primato (in ordine cronologico raggiunto).

Meglio di Milan e Juventus

Dopo undici giornate il Caldiero (tra le mura amiche) ha subito una sola rete, si parla di numeri davvero clamorosi per una squadra che sta facendo la differenza, come lo dimostra anche la classifica. Quando diciamo meglio di Milan e Juventus non è assolutamente uno scherzo, visto che i rossoneri in quel di San Siro hanno subito ben quattro gol in nove partite. Media identica anche per la Vecchia Signora.

I pilastri del Caldiero

Nicolò Baldani

Il primo difensore centrale che si sta rivelando fondamentale nel corso di questa stagione è proprio uno dei fedelissimi del club. Il ragazzo milita in quel di Caldiero dalla stagione 18/19 ed è diventato a tutti gli effetti uno dei calciatori più importanti del team, nonché uno dei simboli. Classe 2000, ma con oramai esperienza da vendere. Va anche segnalato che nelle 17 presenze da inizio stagione ha trovato anche un assist.

Pietro Gecchele

Centrale, ma all’occorrenza anche esterno ed anche lui una carriera tutta tra Sona e Caldiero Terme. Pietro Gecchele è una delle note liete di questo girone d’andata, non dimentichiamo che al momento ha giocato ben 19 partite e soprattutto ha trovato due reti di fondamentale importanza. Un apporto sia difensivo che offensivo di primissimo livello.

Andrew Afful Amoh

Per il calciatore arrivato quest’estate dal Villafranca una grande importanza soprattutto nel corso dei minuti finali. La maggior parte dei 13 match che ha giocato, sono stati da subentrante ma con la sua grinta ha sempre messo in ghiaccio la partita. Prestazioni sempre di livello che fanno capire il valore della retroguardia della squadra veneta.

Nicolò Gobbetti

Giovanissimo, visto che è ancora un under (classe 2004). Nel corso di questa annata si sta mostrando davvero fondamentale. Ha giocato dal primo minuto solo la metà delle 14 partite disputate fino ad ora, ma è riuscito a mettere a referto già tre reti. Numeri quasi da ala più che da difensore.

Leonardo Personi

Dopo il classe 2004, parliamo anche del 2005. Leonardo Personi è una sicurezza nonostante la giovanissima età. Il calciatore arrivato dal Hellas Verona si è già messo in mostra per la sua duttilità e soprattutto per la precisione con cui disputa ogni incontro su quella partita,

Jacopo Rossi

27 anni ed è l’elemento di esperienza della miglior difesa d’Italia (a detta dei numeri). Jacopo Rossi sta dando una grandissima mano a questa squadra sia dentro che fuori dal campo. Continuare in questo modo non può essere altro che l’ennesimo vantaggio.

Nicola Badursi

Scanzorosciate / Dal Ponte San Pietro arriva il nuovo portiere: ufficiale Bassi

Lo Scanzorosciate proprio in questi minuti ha chiuso un colpo davvero importante per la sua retroguardia. Ecco tutti i dettagli riguardo l’ultimo innesto.

L’estremo difensore

Un inizio di stagione da assoluto protagonista nella massima serie del calcio dilettantistico, poi la graduale perdita del posto da titolare ed ora la scelta di provare una nuova avventura. Giovanni Bassi dopo le otto presenze (tra campionato e coppa) con la maglia del Ponte San Pietro ha deciso di andare in Eccellenza per dare una grande mano allo Scanzorosciate. Un colpo importante per la squadra giallorossa che si assicura un profilo giovane, ma che ha già tra le mani esperienze di livello superiore. Il classe 2004 infatti è cresciuto nelle giovanili della Feralpisalò dove si è alternato tra i giovanissimi nazionali, li allievi ed anche la Primavera. Proprio quest’anno era arrivata la decisione di passare tra i grandi per mettersi in mostra a suon di grandi parate. Adesso non possiamo fare altro che passare al comunicato ufficiale della società che si è assicurata le sue prestazioni.

Comunicato ufficiale

“UFFICIALE: Giovanni Bassi è un nuovo giocatore dello Scanzo! U.s.d. Scanzorosciate è lieta di comunicare di aver raggiunto l’accordo con Giovanni Bassi, portiere classe 2004, per la stagione 23/24. Benvenuto a Scanzo Giovanni e buon lavoro!”

Nicola Badursi

Serie D, girone B/ Il nuovo che avanza, i giovani in gol nella prima di ritorno: c’è anche un 2006

Domenica si è riaperto il campionato di Serie D con la prima giornata del girone di ritorno, che ha già regalato diverse sorprese nel girone B. La capolista Arconatese è uscita sconfitta dal derby milanese con il neopromosso Club Milano ed ha perso lo scettro della classifica vedendosi agganciata dal Caldiero Terme, che ha battuto la Folgore Caratese 2-0. Anche la Varesina ha subito un piccolo stop pareggiando in casa della Clivense, come all’andata, e lasciandosi sfuggire la possibilità di andare a -1 dall’Arconatese. La Pro Palazzolo ha cominciato l’anno con un k.o. nel derby bresciano: un gol dell’ex Milan, Paloschi, al terzo minuto di gioco ha gelato i ragazzi di Didu, che sono stati sorpassati in classifica dal Piacenza. Gli emiliani hanno messo in fila il nono risultato utile consecutivo avvicinandosi sempre con più convinzione alla vetta. Domenica si sono messi in mostra ben otto under, nati dal 2003 in poi: alcuni hanno confermato le proprie qualità, altri si sono presi la scena segnando i primi gol come Tommaso Pilenga per il Caravaggio e Tommaso Rigo per il Club Milano.

Mehic e Hyka nel segno per il Villa Valle

Il Villa Valle è ripartito con la stessa grinta con cui aveva chiuso il 2023, nonostante la sconfitta con il Caldiero, ed ha collezionato l’ottava vittoria in questa stagione. Tre punti pesantissimi domenica con il Brusaporto, che portano i giallorossi a quota 29 a pari punti con Desenzano e Casatese e con la terza miglior difesa (17 reti incassate). Numeri che confermano di giorno in giorno la crescita della squadra, che come dichiarato dal suo allenatore al termine del match: “Hanno cambiato mentalità, meglio di così non si può chiedere”. Ieri nel tabellino oltre a Ferrario e Siani, hanno messo il proprio nome anche Hyka (classe 2003), già a quota cinque reti in stagione e il centrocampista Amer Mehic. Il classe 2003 ha siglato il primo gol in Serie D regalandosi un ottimo inizio di 2024. Cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, nella stagione 2021-2022 è passato al Pescara Primavera con cui ha segnato sei reti in ventotto presenze quell’anno. La squadra di Sgrò ha poco tempo per festeggiare perché domenica si va a Piacenza e il mister, dopo il derby con il Brusa, ha presentato gli avversari come i più forti del girone.

2004 da gol pesanti

Nella giornata di domenica sono stati tre i nati nel 2004 a segnare e le reti non sono state banali, bensì di fondamentale importanza per i rispettivi club. Edoardo Furini ha aperto le marcature del match tra il “suo” Caldiero e la Folgore Caratese siglando la rete dell’1-0 dopo nove minuti. Un gol fondamentale per mettere subito in discesa il match e conquistare i tre punti che hanno permesso ai veronesi di agganciare l’Arconatese in vetta. Furini fa parte degli acquisti estivi della dirigenza gialloverde: il centrocampista, classe 2004, ha scelto il Caldiero per fare il suo debutto tra i grandi dopo la trafila nel settore giovanile dell’Hellas. Sempre in provincia di Verona, ma sponda Clivense a segnare è stato Omar Cisse: il centrocampista, alla seconda stagione in biancoblu, ha siglato la rete del momentaneo vantaggio per i suoi, che hanno messo in difficoltà una delle migliori squadre del girone. Cisse è alla seconda marcatura stagionale: la prima decisiva contro il Crema per il pareggio dell’ottava giornata. A Furini e Cissé si aggiunge Ndoye del Piacenza, che ha dato il via alla grande vittoria dei ragazzi di Rossini sulla Virtus Ciserano Bergamo. La punta senegalese ha appoggiato in rete il pallone su cross di un altro giovanissimo: Riccardo Bassanini. Ndoye ripete l’esordio nel girone di andata, quando aveva segnato una doppietta trascinando il Piacenza alla vittoria. Domenica non ha siglato due reti, ma ha comunque mostrato le sue qualità regalandosi il quarto centro in stagione.

Ayokoue e Rigo: la classe dei 2005

Segnare il gol dei tre punti e quello contro la capolista? Mattia Ayokoue e Tommaso Rigo l’hanno fatto. Il primo, difensore della Castellanzese, ha segnato la rete del 2-1 contro la Real Calepina ed ha regalato una grande gioia a tutti i tifosi sugli spalti. I ragazzi di Scalise hanno vinto a pochi minuti dal triplice fischio grazie ad un gran gol dal limite dell’area del giovane classe 2005. Sponda Club Milano, invece, i ragazzi di Scavo si sono regalati una grande vittoria contro la prima in classifica: tre punti che solo altri quattro club erano riusciti a sfilare all’Arconatese. Tommaso Rigo ha raccolto l’assist perfetto su punizione di capitan Rankovic e di testa, sul secondo palo, ha portato i suoi in vantaggio. La prima marcatura in D per il difensore dei biancorossi, che insieme al gol di Cuoco a dieci dalla fine ha portato il Club Milano a quota 26 punti, a +4 dalla zona playout.

Tommaso Pilenga: il primo non si scorda mai

Il giovanissimo attaccante, classe 2006, a nemmeno 18 anni ha segnato la sua prima rete in Serie D portando in vantaggio il Caravaggio nella trasferta di Crema. Pilenga è anche tra i più giovani ad aver giocato in campionato in questa stagione, esordendo a settembre a 17 anni ancora da compiere. Il Caravaggio è tra le rose più giovani del girone B, ma pur essendo una neopromossa sta viaggiando bene con un decimo posto e 27 punti collezionati in venti partite.

 

 

Asia Di Palma

Serie D, girone C/Mestre: Gianpietro Zecchin fa un passo indietro: ufficiali le dimissioni

Nella serata di ieri il Mestre ha comunicato di aver accolto le dimissioni di Gianpietro Zecchin. Dopo cinque stagioni e mezzo sulla panchina del club veneziano, Zecchin ha deciso di farsi da parte per il bene del club. L’ex centrocampista di Sudtirol e Varese aveva chiuso la carriera proprio a Mestre e lì ha cominciato quella da allenatore raggiungendo la promozione in Serie D al termine della stagione 2018-2019 e arrivando in finale di Coppa Italia Eccellenza regionale. Nella stagione seguente, interrotta per Covid, il Mestre aveva chiuso al quinto posto e in quella 2020-2021 al sesto posto, ai piedi della zona play-off. Poi si era separato per un breve periodo dal club arancionero, salvo poi essere richiamato ad ottobre 2021 e chiudere al nono posto. Lo scorso anno, Zecchin ha guidato la squadra raggiungendo l’undicesimo posto con 43 punti. In questa stagione, dopo un grande avvio con sei vittorie nelle prime sette partite, la squadra ha avuto un calo e dal 22 ottobre non ha più vinto. Sei sconfitte consecutive, prima di tornare a fare punti a dicembre con tre pareggi di fila, seguiti dal k.o. prima di Natale con la Dolomiti Bellunesi e quello di inizio 2024 con la Monte Prodeco. I numeri da alta classifica di inizio stagione non sono più gli stessi e il ritmo è cambiato.

L’annuncio del club

“S𝗜 𝗘’ 𝗗𝗜𝗠𝗘𝗦𝗦𝗢 𝗚𝗜𝗔𝗡𝗣𝗜𝗘𝗧𝗥𝗢 𝗭𝗘𝗖𝗖𝗛𝗜𝗡
Nella serata di oggi arriva la notizia delle dimissioni di Gianpietro Zecchin, allenatore della Prima Squadra.

Queste le sue parole:

“𝑅𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑙𝑎 𝑆𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑖 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑚𝑖 𝑑𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑟𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑒 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑜𝑠𝑎, 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑡𝑜, 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑐𝑜𝑠𝑠𝑎, 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑀𝑒𝑠𝑡𝑟𝑒, 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀, 𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑡𝑖𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑆𝑜𝑐𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑚𝑖 ℎ𝑎 𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎”.

Questa la dichiarazione del Presidente Stefano Serena:

“𝐼𝑛 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑟𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑣𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎, 𝑖𝑛 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑖𝑠: 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑚𝑎𝑖 𝑣𝑒𝑛𝑢𝑡𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑜 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑝𝑎𝑐𝑖𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛𝑑𝑢𝑏𝑏𝑖𝑒. 𝐴𝑢𝑔𝑢𝑟𝑜 𝑎 𝑙𝑢𝑖 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑐𝑎𝑟𝑟𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑟𝑖𝑐𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑜𝑑𝑑𝑖𝑠𝑓𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑖𝑎𝑧𝑧𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑎𝑝𝑝𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑒̀!!! 𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑖𝑎𝑐𝑖𝑢𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒𝑝𝑖𝑙𝑜𝑔𝑜 𝑎𝑙 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑖 𝑚𝑎𝑖 𝑣𝑜𝑙𝑢𝑡𝑜 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒”

 

Asia Di Palma

D-Time/Cassese dopo il pareggio con il Tivoli: “Manca un’anima ben definita alla squadra. Lo stadio è finalmente pronto.”

Il Presidente dello United Riccione, Pasquale Cassese,  è intervenuto in diretta a D-Time in seguito al pareggio di ieri con il Tivoli ed ha parlato della sua squadra, del mercato invernale, del morale dei giocatori e della questione stadio.

Sulla situazione del suo club

“La vivo in modo sereno perchè è una situazione da accettare. Prendo qualcosa di buono anche dalla partita di ieri: vero siamo stati poco cinici, ma finalmente una squadra ermetica. Abbiamo difeso tutti quando c’era da difendere. Due settimane fa l’avremmo persa la partita. È un punto d’argento. La media di un punto a partita è raccapricciante, la cosa è positiva è che la media salvezza si sia accorciata. C’è dislivello tra chi lotta per la salvezza e chi vuole vincere qualcosa. Al Riccione manca un’anima ben definita.”

I tanti infortuni della squadra

“Abbiamo avuto tanti infortuni negli under, perchè 4 persone di movimento o 3 sono comunque il 30% della squadra. Sono state tutte lesioni muscolari. Con Riolfo abbiamo alzato l’intensità degli allenamenti e si sono strappati tutti. Allenarti su un sintetico e poi passare su un campo fangoso ti crea problemi. A ottobre però duravamo un tempo solo”.

Il punto sul mercato

“Secondo me in questo momento non mi manca nulla. Sul mercato abbiamo preso Caponi che è un buon play per la categoria, Lisai davanti di strappo e tosto nei duelli; Soumahoro anche lui tosto e Chiesa della Pistoiese che ha fatto una grande partita; Martinelli braccetto; Diodato, un 2005 molto valido. Sabato eravamo cinque undicesimi diversi da ottobre, quindi va amalgamata la squadra: ci sono nuovi caratteri e quindi equilibri da formare. Ora siamo sulla strada giusta. Io sono tranquillo.”

Sulla questione stadio

“Finalmente andremo nel nostro stadio, dopo un anno e mezzo. Faremo una bella inaugurazione. Lo stadio me l’hanno già consegnato, c’è già stato un torneo del settore giovanile. Con il Fano giocheremo in casa e si creerà l’ambiente di armonia e positività. Spero che possa diventare il nostro fortino, è ciò che ci è mancato. Ho avuto sempre pochi guerrieri, più una squadra tecnica. Ma il girone F è più fisico che tecnico. Il clima ora è armonioso nel gruppo anche grazie all’arrivo di Caponi, Lisai, Soumahoro.”

 

Asia Di Palma

D-Time/Manuel Pascali sul Sangiuliano: “Per gli obiettivi alti è un po’ tardi, ma si salveranno facilmente”

Manuel Pascali è intervenuto nel corso della quarta puntata di D-Time su diversi temi, ecco tutte le dichiarazioni dell’ex difensore.

Sull’andamento del Sangiuliano

“Anche Ciceri ha avuto qualche difficoltà, sai quando costruisci la squadra per un obiettivo e poi ti ritrovi in un’altra situazione. Hanno fatto un filotto importante: le partite giuste nel momento giusto. I derby fuori casa con Sant’Angelo e Fanfulla. Sono partite che se sei in difficoltà vuoi vincerle e ti motivi da solo. Un buon pari con il Lentigione, erano in vantaggio poi si sono trovati in 10. Non avranno problemi a scalare la classifica, ma per gli obiettivi alti è un po’ tardi.”

“Secondo me il Sangiu si salva facile. Il Fanfulla sta facendo un po’ di fatica ultimamente. Le spirali in cui ti trovi poi sono complicate, non è mai semplice. Il tempo stringe, non puoi arrivare alla fine con i punti da fare con tre/quattro partite”.

Sul girone B

“L’aspettavamo tutti la rincorsa del Piacenza, l’Arconatese sembra un po’ essersi inceppata. Il Piacenza sale a ritmo spedito, si vede dopo il cambio di allenatore. È  solo questione di tempo, ma per me il Piacenza per blasone, per la piazza sarà avanti. Hanno una rosa in grado di tenere fino a fine stagione”.

Sul budget e le capacità dei direttori

“Se uno vince ha qualcosa in più dentro e io i soldi li spenderei per chi ha vinto già campionati e conosce già certe dinamiche. Preferisco un attaccante che fa 15 gol ma ha già vinto, piuttosto che uno che ne fa venti ma non ha mai vinto. I soldi se li ho e so che li posso spendere sono più superficiale. Mentre se ne ho pochi so che devo fare acquisti mirati”.

Sul Sangiuliano dello scorso anno

“Secondo me la mia squadra era stata costruita si per mantenere la categoria ma quando prendi Miracoli, Morosini, Floriano, Alcibiade, Salzano, ma quando ci siamo ritrovati sotto avevi pochi guerrieri e tanti artisti. Quando ti devi salvare più guerrieri hai meglio è”.

 

 

Asia Di Palma

Vogherese / Mister Molluso IN ESCLUSIVA: “Stiamo per chiudere un grande profilo…”

Durante la trasmissione D-Time in diretta sul canale YT di Be.Pi, ha parlato il tecnico della Vogherese: Marco Molluso. Ecco le sue dichiarazioni.

Come è iniziato l’anno?

“Stavo meglio ieri mattina, dopo la sconfitta di ieri non va benissimo .Sappiamo che è dura per quanto riguarda il nostro percorso e sappiamo che ci stiamo attrezzando per renderlo il meno complicato possibile. Ieri c’è stata una prestazione indecorosa ed infatti mi scuso con i nostri tifosi. Loro ci seguono e si fanno sentire soprattutto in trasferta. Ieri purtroppo con la sconfitta amara che abbiamo rimediato, non siamo riusciti a renderli orgogliosi. Proprio per quello dobbiamo rimediare il prima possibile”.

C’è margine di manovra?

La squadra è unita e compatta, ma ieri siamo caduti per via di un team davvero molto organizzato e che veniva da otto risultati di fila. Poi bisogna anche aggiungere che noi siamo un team giovane, che si adatta ad ogni avversario. Ieri potremmo aver peccato di umiltà, perché, comunque affrontavamo un team che è più attrezzato di noi e per poterlo mettere in difficoltà dobbiamo sempre dare il massimo”.

Cosa è successo dopo le due vittorie con Alcione ed Asti?

Dopo la vittoria contro l’Asti, abbiamo perso in casa contro il Vado in maniera abbastanza sfortunata. Diciamo che si trattava di una partita equilibrata, che abbiamo perso per episodi. Non dimentichiamo anche che sul nostro campo è difficile giocare, visto che è ai limiti della praticabilità. C’è anche da dire che quando perdo accetto sempre la sconfitta, ora è facile trovare alibi e non ne voglio fare, ma bisogna dare di più. Il percorso che ho fatto in queste prime sette gare con la mia squadra, non è stato di certo semplice. Nelle prime sette gare, abbiamo trovato quasi tutte le prime sette del campionato. Non cerchiamo assolutamente alibi e soprattutto il percorso non è terminato, visto che ora ci tocca la Fezzanese e poi arriverà anche la Sanremese. Il nostro è un percorso è in evoluzione e dobbiamo fare 21 punti in 18 giornate”.

Il problema maggiore è l’attacco o la difesa?

“Vero che subiamo troppi gol, ma al momento siamo un po’ sterili. Noi facciamo pochi gol e soprattutto non creiamo tantissimo, arriviamo con pochissima facilità a concludere e servirebbe un grosso aiuto dal mercato. Io credo che il presidente e il direttore ci daranno una mano nel brevissimo termine. Visto che stiamo per chiudere un super profilo nelle prossime ore”.

Nicola Badursi

Serie D / Nuova settimana, nuove ufficialità: ecco 11 affari che ci regala il weekend

Cambia la panchina a Livorno

L’Unione Sportiva Livorno ha comunicato che in data odierna il tecnico Favarin non guiderà più la prima squadra. Senza ombra di dubbio diviene fatale la sconfitta di ieri contro il Poggibonsi. Il mister non è l’unico a lasciare il club amaranto, visto che lo segue anche il dirigente Raffaele Pinzani. Due addii che vogliono essere uno scossone per un ambiente che vuole in tutti i modi puntare alla promozione diretta.

Un nuovo presidente per il Matese

Notizia di giornata clamorosa nel girone F, dove cambia la presidenza del Matese. La squadra non è più nella mani di Rega, ma passa in quelle di Matera. Una decisione comunicata a tutti i fans e che si spera possa portare la squadra in alto. Allo stesso tempo, adesso non possiamo fare altro che passare a tutte le ufficialità che arrivano dal mercato.

Girone C

Juan Ignacio Molina, attaccante, da Mori Santo Stefano a VIS Pesaro

Andrea Badan, centrocampista, da Alma Juventus Fano a Mori Santo Stefano

Girone D

Sem Kamana, difensore centrale, da Ossese a Pistoiese

Girone E

Alessandro Gennaioli, centrocampista, da Perugia a Sansepolcro

Girone F

Luca Cassese, difensore centrale, da L’Aquila a Matese

Gaetano Mancino, attaccante, da Roma City a Gallipoli

Biagio Maresca, portiere, da COS Sarrabus a Termoli

Lorenzo Franco, difensore, da Legnano a Roma City FC

Matteo Irione, centrocampista, da Sporting Trestina a Roma City FC

 

Piacenza / Con mister Rossini e Marquez, i numeri fanno paura: ecco il focus

Il Piacenza ha ufficialmente svoltato quella che pareva essere una stagione maledetta. Ecco tutti i numeri della squadra emiliana da quando sulla panchina si è seduto mister Rossini.

Recupero spaventoso

Da quando il tecnico è approdato sulla panchina del Piacenza, i numeri sono chiari. La squadra biancorossa è diventata davvero una corazzata inarrestabile e la pausa pare aver fatto benissimo al team. Nelle ultime nove giornate sono arrivati addirittura 21 punti, una media da primato e che ha permesso di recuperare ben quattro lunghezze alla prima in classifica: l’Arconatese.

Non solo i punti

Non sono solo i punti a parlare di una squadra praticamente rinata, ma anche molto altro. Ad esempio le goleade delle ultime settimane hanno portato il team ad essere il secondo miglior attacco di tutto il Girone B (alle spalle solo della Varesina che è uno dei primi in tutta la nazione). Oltre che i gol fatti, anche sotto il punto di vista difensivo la differenza è lampante, con i piacentini che sono passati da aver subito 13 gol nelle prime 11 giornate a soli sei reti nelle restanti nove. Sempre questi dati fanno capire molto bene come l’asticella pare essersi alzata e la squadra stia facendo di tutto per ritornare tra i professionisti il prima possibile.

Le vittorie roboanti

Le ultime quattro sfide giocate in casa dal Piacenza sono state un vero e proprio spettacolo per i tifosi. La squadra ha vinto ben due sfide con lo stesso roboante risultato: 6-1. Le vittorie sono arrivate contro squadre di primissimo livello come il Brusaporto e la Virtus Ciserano Bergamo. Uno stadio come il Garilli può diventare il vero e proprio punto di forza della squadra.

Il giocatore in più

Nella foto copertina dell’articolo c’è raffigurato quello che si sta mettendo in mostra come l’attaccante in più del Piacenza, stiamo parlando di Facundo Marquez. Il calciatore argentino che già si è confermato capocannoniere nel corso della passata stagione, ha voglia di sorprendere anche nelle prossime giornate. Questa domenica senza ombra di dubbio la sua miglior prestazione, con una doppietta ed anche un assist da bomber vero.

Nicola Badursi

Maria Grazia Balbi “Avevo fatto dei progetti a Pavia. Lascio Napoli solo se ne vale la pena. Il calcio femminile in Italia?…”

In esclusiva ai nostri microfoni ha parlato Maria Grazia Balbi: il portiere, classe 1995, è tornata a casa sua, a Napoli attualmente senza squadra. A Giugliano, periferia della città partenopea, nasce la sua passione per il calcio giocando nel parchetto del quartiere per poi diventare sempre più seria ed arrivare in serie A, B e C. In carriera ha anche vissuto esperienze internazionali: nell’estate 2016 al Seattle e nella stagione 2021-2022 in Austria al Südburgenland, nella massima serie austriaca. Nella sua vita non solo il calcio, ma anche lo studio: due lauree conseguite con impegno e sacrificio, una doppia carriera che le ha insegnato un nuovo modo di considerare la realtà. “Ho fatto la doppia carriera universitaria-sportiva con allenamenti, trasferte, partite e mi ha dato una grande forma mentis. Ho conseguito la triennale in Scienze Motorie e la magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport quando ero alla Pink Bari.” Balbi è svincolata dal 14 dicembre, giorno dell’annuncio della fine dell’avventura a Pavia e termine ultimo per svincolarsi, ed ora si ritrova senza squadra con progetti da rifare da zero. La calciatrice aveva preso impegni anche extra campo come insegnante nelle scuole locali perché è anche, e soprattutto, dai più piccoli che si può imparare qualcosa di nuovo.

Le dichiarazioni di Balbi

“Sono tornata a casa, mi sto allenando da sola. Per lasciare Napoli deve valerne la pena. Non ho più vent’anni quindi deve valerne la pena, Ora sono senza progetti perchè li avevo fatti a Pavia anche a livello extra calcistico. Sono in stand-by.”

Sei stata all’estero in due occasioni, hai notato differenze sotto l’aspetto organizzativo del calcio?

“Sono stata in Bundesliga austriaca e quattro mesi a Seattle. C’è più rispetto della persona. Il Südburgenland mi ha cercato fortemente in estate e ha dimostrato la volontà di volermi per tutta la stagione calcistica. Hanno mostrato in primis rispetto per la persona, che vedo meno in Italia. Le mie colleghe italiane sono abituate a vivere questa situazione nel nostro paese, a ringraziare quando ricevono un bonifico che gli spetta. Bisogna cambiare e alzare la voce.”

Torneresti all’estero?

“Quando sono tornata in Italia era perchè a livello tattico-tecnico siamo tra i migliori per come concepiamo il calcio. Ma il contorno annichilisce ciò che di bello c’è in campo. Volevo tornare per alzare l’asticella in campo, ma vale la pena? Non è meglio vivere più serenamente fuori dal campo? Vivere in un contesto non sereno non ti fa stare bene in campo. All’estero impari un’altra lingua, fai altre esperienze e soprattutto c’è rispetto per la persona.”

Come vedi il futuro del calcio femminile?

“Se continuiamo a stare in silenzio non cambierà niente, si peggiorerà. Diciamo che una lotta è stata fatta, il professionismo è stato raggiunto e c’è stato un periodo di stallo. Ci siamo, io in primis, sedute. Il professionismo riguarda una minima fetta delle calciatrici italiane, la Divisione B in sé non è professionistica. Dobbiamo pensare al bene del calcio femminile e non a noi stesse: l’omertà non ha mai fatto bene a nessuno. I costi per le società sono davvero esorbitanti, però serve rispetto per la persona e chi ha dei limiti deve uscirne fuori.”

Che differenze hai trovato tra la Serie C dello scorso anno e il campionato di questa stagione?

“Il livello è più alto cambiando di categoria, ma l’anno scorso comunque era una Serie C di buon livello. A fine anno ho fatto un quadro generale e il livello mi aveva sorpreso per esempio contro Pavia, Orobica e Spezia, che erano stati match ostici.”

Com’è nata la tua passione per il calcio?

“Io ho sempre fatto sport, sono l’unica però in famiglia a praticare calcio. Poi il mio professore di educazione fisica, di Giusy Moraca e Carmela Ciccarelli ha fatto una squadretta e da lì abbiamo continuato la nostra carriera sportiva. Con Carmela ho giocato a Napoli per 4/5 anni. Giusy l’ho rincontrata a Pomigliano nell’anno di promozione dalla B alla A. È nata alle scuole medie la passione vera e propria.”

Asia Di Palma

 

Fotografia di: Joseph_estl_pictures